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In Biblioteca il 29 maggio un film documentario di due aggressioni razziste a Milano e Firenze. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della Festa dei popoli

Cultura

In Biblioteca il 29 maggio un film documentario di due aggressioni razziste a Milano e Firenze. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della Festa dei popoli

In attesa della Festa dei popoli che si terrà nel mese di giugno, la Biblioteca Civica di Brugherio propone, giovedì 29 maggio, in collaborazione con l’associazione Marta Nurizzo contro le neoplasie polmonari, la proiezione del film documentario di Dagmawi Yimer “Va’ pensiero – storie ambulanti” presso la sala conferenze della Civica di via Italia, ore 20,45. Il regista, un etiope rifugiato in Italia, racconta la storia vera di due aggressioni razziste a Milano e a Firenze e della complicata ricomposizione dei frammenti di vita dei sopravvissuti. Saranno presenti: Mohamed Ba senegalese, griot, attore, educatore, protagonista del film documentario; Luigi Lia avvocato, consulente legale della Rete Progetto Diritti Milano; Raffaele Masto giornalista di Radio Popolare e Claudia Gastaldi Musso Rete Progetto Diritti Milano. Per info: biblioteca 039.2893.401, www.comune.brugherio.mb.it; associazione Marta Nurizzo 039.287.38.39, www.martalive.org.

 

Il film

Va’ pensiero è il racconto incrociato di due aggressioni razziste a Milano e Firenze e della complicata ricomposizione dei frammenti di vita dei sopravvissuti. Milano: Mohamed Ba, 50 anni, griot, attore e educatore senegalese residente in Italia da 14 anni, viene accoltellato il 31 maggio del 2009 in pieno giorno, nel centro di Milano. Firenze: Mor e Cheikh, immigrati anche loro dal Senegal e residenti a Firenze, vengono colpiti il 13 dicembre 2011 mentre sono al lavoro al mercato di San Lorenzo. Le storie dei tre protagonisti s’incrociano nel racconto delle loro drammatiche esperienze di vita e, malgrado tutto, le loro speranze di continuare a vivere in Italia, con la continua paura e incertezza di incrociare uno sguardo o un gesto che li riporti al momento dell’aggressione. Il regista Dagmawi Yimer, rifugiato dall’Etiopia, racconta la violenza dal punto di vista di chi l’ha subita.

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