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Svelati i segreti delle etichette alimentari. Più di 100 persone all’incontro che si è tenuto giovedì scorso

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Svelati i segreti delle etichette alimentari. Più di 100 persone all’incontro che si è tenuto giovedì scorso

Grande risposta di pubblico per l’incontro sui “Segreti che si nascondono dietro le etichette alimentari” che si è tenuto giovedì 27 marzo alle 20,45 presso il Cfb di via Fermi a Brugherio. Circa 110 persone si sono iscritte alla serata, a partecipazione gratuita, e una cinquantina hanno dovuto rinunciare per mancanza di posti. Un successo davvero notevole per gli organizzatori, in particolare per l’associazione La Lampada di Aladino Onlus e il Centro fisioterapico che insieme hanno dato vita alla serata con il patrocinio del Comune di Brugherio. Tre i relatori presenti che collaborano con La Lampada di Aladino: Elena Saglia, tecnologa alimentare; Mauro Cortellini, biologo e Roberto Galante, farmacista.

Un viaggio, se così si può dire, tra sigle, nomi e codici troppo spesso difficili da decifrare per il consumatore. Un argomento davvero ampio che non può essere esaurito in poche parole o con semplici istruzioni ma che i relatori hanno cercato di affrontare mettendosi nei panni del consumatore con i suoi dubbi e le sue perplessità dando delle risposte chiare e importanti suggerendo ai presenti di prestare attenzione ai prodotti che si acquistano e che ci vengono proposti perché solo attraverso un consumo consapevole e attento è possibile tutelare la nostra salute.

Ma cosa è un’etichetta. L’etichetta, posta su un imballaggio o sulla confezione, contiene tutte le informazioni che descrivono il nostro prodotto. Il consumatore non deve essere tratto in inganno dall’etichetta perché dall’etichetta ogni consumatore deve poter individuare tutte le caratteristiche del prodotto.

La normativa nazionale risale al 1992 ed è il decreto legislativo 109; però nel corso degli anni si sono susseguite delle direttive da parte della comunità europea e l’Italia mano a mano ha dovuto recepirle e l’ultima è uscita nel 2011 ed è la 1169 e la  funzione di questa direttiva è proprio quella di uniformare in tutta Europa l’etichettatura, in modo tale che in ogni paese in cui ci rechiamo le etichette sono uniformi. Ma quali sono le informazioni che obbligatoriamente noi dobbiamo trovare sull’etichetta di un prodotto: denominazione di vendita (nome alimento o descrizione), ingredienti, il peso, il nome e la sede del produttore, la sede dello stabilimento, dove è necessario, il termine minimo di conservazione (dopo la data indicata non c’è ripercussione sulla salute e possiamo consumarlo senza problemi) oppure la data di scadenza (viene utilizzata per prodotti deperibili che dopo la data di scadenza possono diventare tossici) e la modalità di conservazione del prodotto se necessaria, il lotto e le istruzioni per l’uso.

Nelle etichette vengono anche indicate delle sostanze che vengono aggiunte nell’alimento per migliorarne alcune caratteristiche e vengono indicati con una lettera E che sta a significare che è stato approvato dalla comunità europea seguita da un numero che indica la tipologia dell’additivo presente: aspetto o colore (coloranti da E100 a E 199); tempo di conservazione (conservanti da E200 a E299); cambio del colore/aspetto, sapore (antiossidanti da E300 a E322); regolatori del sapore acido-base (correttori di acidità da E325 a E385); consistenza del cibo (addensanti, emulsionanti, stabilizzanti da E400 a E499); regolatori del sapore inteso come sapidità (da E600 a E699 come il glutammato E620). Da un punto di vista nutrizionale gli additivi non danno nessun valore però vengono utilizzati per mantenere il prodotto e a volte per mascherare una bassa qualità della materia prima utilizzata.

Nell’elenco degli ingredienti ci sono anche gli aromi. Con aromi naturali si intende che l’estrazione avviene per macinazione, frammentazione, distillazione con procedimenti naturali negli altri casi invece con aromi si tratta di prodotto chimico non naturale. Alla fine nell’elenco degli ingredienti ci sono anche gli allergeni: sono sostanze che scatenano una sensibilità e reazione in particolari persone.

Più informazioni ci sono in etichetta più il prodotto è trasparente e chiaro agli occhi del consumatore e il consiglio degli esperti è che se dobbiamo scegliere dei prodotti è necessario prediligere quelli il più possibile naturali dunque a basso contenuto di additivi.

Di seguito riportiamo, in sintesi, il primo intervento della dottoressa Elena Saglia; gli altri relatori nei prossimi numeri di Noi Brugherio

Elena Saglia, dietista e tecnologa alimentare, gestisce lo sportello alimentazione presso la sede della Lampada di Aladino in via Dante 108

Etichette e normativa

Le informazioni che troviamo sulle nostre confezioni sono funzione di ciò che la legislazione prevede: alcune sono obbligatorie e altre facoltative. Se impariamo a prendere l’abitudine a leggere queste informazioni possiamo inquadrare il nostro alimento e capire se è veramente ciò che stiamo cercando.

Ma cosa leggere? Ecco in sintesi alcune indicazioni:

  • gli ingredienti: ci dicono che cosa contiene il nostro alimento in ordine decrescente (da quello contenuto in maggiore quantità a quello in minore quantità compresi gli additivi, gli aromi e gli allergeni). Le percentuali ci sono quando l’ingrediente figura nella denominazione di vendita e quando tale ingrediente caratterizza l’alimento.
  • Additivi e aromi: gli additivi sono sostanze aggiunte all’alimento per migliorarne principalmente le caratteristiche (colore, aspetto, sapore, conservabilità, consistenza) quindi spesso l’uso massiccio di queste sostanze sottolinea la scarsa qualità delle materie prime usate. Gli aromi invece possono essere naturali, quindi ricavate dalla macinazione, frammentazione, distillazione o altri procedimenti meccanici da vegetali (frutta, foglie, fiori, radici) o animali. Oppure di sintesi (costruiti in laboratorio e sull’etichetta questi si riconoscono perché vengono indicati con il semplice termine di aromi).
  • Data di scadenza e temine minimo di conservazione (TMC): la data di scadenza è un termine perentorio perché dopo quella data se l’alimento viene consumato può essere pericoloso per la nostra salute!!!! Il TMC è invece più flessibile: dopo quella data l’alimento perde delle caratteristiche ma non è nocivo alla salute.
  • Modalità di conservazione: la data di scadenza e il TMC sono strettamente collegati alle modalità di conservazione riportate sulla confezione. Leggetele sempre!!!!!
  • Istruzioni per l’uso: verificate sempre come deve essere consumato l’alimento acquistato onde evitare di commettere errori. Le istruzioni per l’uso sono obbligatorie in particolare quando il consumatore potrebbe confondersi e consumare l’alimento in modo non corretto.
  • Tabella nutrizionale: non è ancora obbligatoria ma alcuni produttori stanno già inserendola. Nella tabella nutrizionale si trovano informazioni molto utili su: calorie, tipologia di nutrienti (proteine, carboidrati, lipidi), fibre alimentari, contenuto in sodio, vitamine e sali minerali. Sui lipidi (grassi) possiamo controllare un’ulteriore aspetto: grassi saturi (nocivi alla salute perché incidono principalmente sul colesterolo) e grassi insaturi (i grassi “buoni”).
  • Marchi di qualità: non sono obbligatori perché rispondono all’applicazione di un disciplinare e la loro presenza è una garanzia sulla qualità del prodotto. Questi marchi servono per difendere le eccellenze italiane e valorizzarle. Abbiamo due tipologie di marchi: per il vino (IGT indicazione geografica tipica, DOC denominazione d’origine controllata, DOCG denominazione d’origine controllata e garantita) e per i prodotti alimentari(DOP denominazione d’origine protetta, IGP indicazione d’origine protetta, STG specialità tradizionale garantita).Impariamo quindi a leggere le etichette……diventeremo consumatori più consapevoli.

 

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