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Bomba carta in una corte per un tentativo di estorsione di 8mila euro: «So dove vanno a scuola tuo figlio e tua figlia». Tre arrestati grazie anche alle videocamere
Tre giovani uomini di 19 e 20 anni sono stati arrestati dai Carabinieri con l’accusa di «tentata estorsione in concorso». L’arresto è avvenuto al termine di una serie di indagini e dopo che i tre sono stati sorpresi mentre facevano esplodere una bomba carta in una corte di Brugherio.
La vicenda (secondo la ricostruzione ipotizzata dalle indagini) inizia con una serie di telefonate inviate da un numero anonimo e ricevute da una coppia residente in città. L’interlocutore, che secondo la coppia era sempre la stessa persona nelle diverse telefonate, intima il pagamento di denaro, 8mila euro, minacciando gravi ripercussioni in caso di rifiuto. Questo il tenore delle telefonate: “Io so dove vanno a scuola tuo figlio e tua figlia e anche tua moglie […] so pure quando vai a cagare da due mesi che ti osservano, hai capito? […] quando tu vedrai le nostre facce … e capirai cognomi è un’altra storia”.
Con il passare dei giorni le minacce, ricostruiscono gli uomini dell’Arma, si fanno sempre più violente ed esplicite. Il brugherese è minacciato di venire gambizzato davanti alla propria famiglia e gli si prospetta l’esplosione di una bomba davanti a casa. Capendo la gravità della situazione, l’uomo decide così di fare denuncia presso i Carabinieri. I militari attivano le indagini, giungendo, tramite l’incrocio dei tabulati telefonici e dei varchi d’ingresso e uscita del Comune di Brugherio, all’individuazione del possibile autore delle telefonate, un ventinovenne del milanese.
A seguito dell’ultima minaccia, proprio quella in cui veniva paventava la possibilità dell’esplosione di una bomba all’interno dell’abitazione dei coniugi, i Carabinieri organizzano un servizio di o.c.p. (osservazione, controllo e pedinamento) nelle immediate vicinanze della casa delle vittime.
Proprio mentre i Carabinieri osservano la casa, arriva a forte velocità un’autovettura che si ferma in corrispondenza del cancello della corte. Dall’auto escono due individui che, entrati rapidamente nella corte, tornano di corsa in macchina, per poi ripartire a grande velocità. Qualche istante dopo, si sente una forte esplosione e così i militari inseguono e fermano l’auto. Nella quale vengono trovati tre accendini e un manganello telescopico in metallo. All’interno del cortile, invece, vengono rinvenuti i resti della bomba carta, che vengono sottoposti a sequestro.
Il conducente dell’auto è l’uomo che secondo le indagini sarebbe autore delle telefonate e vanta numerosi precedenti, anche specifici. Le successive operazioni di identificazione hanno permesso di appurare che degli altri due nell’auto, un 19enne di origini pugliesi e un ventenne di origini campane, entrambi residenti nell’hinterland milanese, il primo fosse invece incensurato.
I Carabinieri della Compagnia di Monza hanno quindi tratto in arresto i tre uomini, colti in flagranza del reato di tentata estorsione in concorso fra loro (artt. 56, 110 e 629 c.p.), essendo stati sorpresi dai militari subito dopo aver fatto esplodere una bomba carta all’interno della corte.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa circondariale di Monza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.