Cultura
Una insolita ricerca racconta il gelso nei nostri territori e non solo
Il 21 novembre è la Giornata Nazionale degli Alberi, ma questo giorno è anche la ricorrenza del primo volo libero dell’uomo, avvenuto a Parigi nel lontano 1783 ad opera dei primi due aeronauti francesi.
È una coincidenza curiosa, in fondo, perché i primi quattro voli umani in assoluto sul territorio nazionale, finirono tutti quanti sfiorando o addirittura proprio tra le frasche di un albero che, in qualche modo, attenuarono le rocambolesche discese degli aerostati, impedendo così drammatiche conseguenze ai loro temerari atterraggi. E spesso, questi alberi, raccontano i documenti, furono i gelsi. Come dire, a questi ultimi, siamo particolarmente debitori.
E la storia del gelso, è anche la storia del nostro territorio: della gelsicoltura, della bachicoltura e delle filande.
Prende così avvio la ricerca «Il gelso dall’ombra d’oro – insolita e curiosa guida al gelso nel territorio brugherese, da Marco Polo alla filanda di Baraggia, dai Promessi Sposi al volo aerostatico, fino ai giorni nostri», per l’occasione, donato alla biblioteca Civica di Brugherio e già disponibile al prestito.
Un sentiero tracciato, dall’antichità, condensato in poche pagine, tra proverbi brianzoli, citazioni letterarie, riferimenti storici e celebri dipinti: uno studio non esaustivo, ci mancherebbe, ma appena abbozzato. Di qualche curiosità, di volti di ospiti inattesi – e che ospiti! – che hanno fatto capolino fra le nostre terre, velocemente, per poi tornare a dedicarsi ad altro.