Comunità Pastorale
L’umile rinuncia del Santo Padre al pontificato. Don Zoia: «Gesto di libertà dalle tentazioni»
«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino».
Una manciata di parole che lunedì mattina hanno scosso il mondo. Papa Benedetto XVI, «ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà» ha rinunciato al ministero di Vescovo di Roma e Successore di San Pietro. Dalle ore 20 del 28 febbraio non sarà più lui il Pontefice (nel box qui sotto il testo integrale dell’annuncio).
«La notizia ha colto tutti di sorpresa, e anche me – commenta il parroco don Vittorino Zoia -. Tanto che all’inizio pensavo addirittura fosse uno scherzo».
Ma quando la realtà ha preso corpo, aggiunge, «ho sentito nelle parole del Santo Padre un’eco delle prime pronunciate a seguito dell’elezione a Papa. Quando si definì “umile lavoratore nella vigna del Signore”».
Quella stessa umiltà, continua il parroco, «ha permesso ora a Benedetto di mettersi completamente nelle mani di Dio. Per il bene della Chiesa, al servizio della Chiesa, il Papa ha detto di aver “ripetutamente esaminato la coscienza davanti a Dio”. Questa umiltà non è debolezza, ma è la virtù dei forti».
Perché, aggiunge don Zoia, ci vogliono lealtà e coraggio per riconoscere la propria incapacità fisica nell’amministrare il proprio ruolo. «In un mondo in cui il potere, religioso o politico, a volte è solo una poltrona a cui tutti sembrano voler restare legati – aggiunge il parroco – Benedetto XVI ci dà una grande lezione di libertà dalle tentazioni».
Rettitudine che Papa Ratzinger ha dimostrato sempre, sostiene don Vittorino. «Nel non voler imitare il suo predecessore, innanzitutto, e poi nella sua mitezza, trasparenza, semplicità, profondità e anche fermezza nel trattare temi gravi come la pedofilia».
Nell’attesa che Benedetto XVI lasci la sede papale e si apra il Concistoro, «invito tutti i fedeli – esorta il parroco – a pregare per l’attuale Santo Padre e per chi sarà suo successore». Anche nelle parrocchie, tra qualche tempo, saranno organizzati dei momenti di preghiera per sostenere i cardinali nella scelta del nuovo Pontefice.
«Nessuna previsione sul nuovo Papa – conclude don Zoia -. Restiamo aperti alle sorprese di Dio e degli uomini. D’altra parte anche questa volta, con le dimissioni di Ratzinger, ci è dimostrato che il buon Dio non finisce mai di sorprenderci».