Comune
Il consulente del PGT, Carlo Peraboni, è il nuovo assessore: «Sperimentazione»
C’è un nuovo assessore all’urbanistica, edilizia privata, trasporti e mobilità, bandi. È Carlo Peraboni, classe 1961, professore presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Sostituisce Andrea Formenti, dimessosi dal ruolo a luglio per motivi personali. «Entro in corsa – afferma Peraboni – ma conosco già bene la città, la mia famiglia è brugherese, e ho collaborato come consulente del Politecnico alla stesura della variante del Piano di governo del territorio (Pgt) attualmente in vigore, conosco anche le potenzialità della macchina comunale oltre che del territorio».
Ha appartenenze di partito?
No, sono un tecnico, docente al Politecnico dove continuerò a insegnare anche durante l’esperienza da assessore.
Quali sono i principali temi che affronterà?
L’interessante è che questa giunta si troverà a lavorare su una doppia agenda. Quella locale, con un grande potere decisionale e 3-4 situazioni da affrontare, più che altro da gestire nella linea di quanto già fatto. E poi c’è l’agenda dei tavoli allargati al territorio: la sfida della Brugherio dei prossimi anni è forse nell’essere in grado di confrontarsi su quei tavoli.
Pensa a una città che abbia un ruolo anche al di fuori dei propri confini?
La partita da giocare è questa, sì, conquistare un ruolo su vari fronti, penso ad esempio al trasporto pubblico e al prolungamento della linea 2 della metropolitana, oppure alla mobilità leggera, ai parchi sovracomunali (PLIS) che sono straordinari, ma vanno messi a sistema. Il tutto senza trascurare le necessità quotidiane dei cittadini.
Il Piano nazionale PNRR può essere un’opportunità?
Lo guardiamo con grande attenzione, vediamo se può avere ricadute sul territorio. Ci sono grandi potenzialità, ma anche canali decisionali difficili da intercettare.
Quale sarà lo stile del suo assessorato?
La parola è sperimentazione. La stragrande maggioranza dei problemi si risolvono cambiando il modo di fare. Tutte le professioni, d’altra parte, si trovano oggi a dover dare risposte a problemi che qualche anno fa non si immaginavano neppure. La pandemia non so quanto abbia cambiato le cose, ma certamente ha accelerato il cambiamento già in atto. Oggi ci è chiesto di guardare al presente con occhi nuovi.
E quindi, come si trovano le soluzioni?
Per i problemi della città non c’è “la soluzione“. Per questo, accanto a “si è sempre fatto così“, la frase che meno mi piace è “basterebbe fare così per risolvere il problema“. La città è un organismo complesso, non esiste un provvedimento che non abbia, oltre alle ricadute positive, anche alcune inevitabili criticità e tutto va valutato con cura. Riuscire a trasmetterlo, è anche un punto di svolta nella relazione con i cittadini.
Come intende, a questo proposito, la relazione con i brugheresi?
Serve grande comunicazione con i cittadini. Vedo tante energie spese sui social media che difficilmente portano a effetti concreti. Vorrei intercettare, in incontri pubblici, le istanze dei cittadini e dar loro la possibilità di incidere sulle scelte (alcuni sono già in programma, come il Forum della viabilità ndr). I social non possono surrogare il dialogo di una comunità che si incontra.