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Croce rossa, da volontaria a presidente: le strategie di Susanna Ronchi
La presidenza del Comitato brugherese della Croce Rossa è stata affidata ad una giovane donna, Susanna Maria Ronchi (prima a sinistra nella foto). Classe 1994, dottoressa in Ingegneria Aerospaziale, attiva da diversi anni all’interno dell’organizzazione. Abbiamo incontrato la neo presidente che ci ha raccontato quali saranno i suoi compiti all’interno della Cri, i progetti che ha intenzione di portare avanti e non è mancato poi uno sguardo sull’emergenza Covid.
Lei è stata eletta da poco presidente Cri. Quali saranno i suoi compiti?
I compiti di un presidente locale della Croce Rossa spaziano dalla gestione dei volontari e dei dipendenti alle relazioni con i Comitati vicini e con gli enti del territorio. Il mio ruolo è di carattere non operativo, ma progettuale, decisionale e di rappresentanza. Questo significa che posso non partecipare direttamente allo svolgimento delle attività, cosa che sto comunque continuando a fare con il servizio in ambulanza. Mi occupo principalmente di mettere in campo delle strategie in grado di rendere migliori i servizi che offriamo al territorio dal punto di vista della sostenibilità e dell’efficienza.
Nella Cri Brugherio ci sono molti ragazzi e ragazze, segno che il comitato brugherese ha lavorato bene nel richiamare forze giovani. Quali sono stati i passi fatti in questa direzione?
I giovani di CriBru sono il nostro punto di forza. Costituiscono più di un terzo del corpo volontario. Questo si vede anche dal nostro Consiglio Direttivo: tre membri su cinque hanno meno di trent’anni. Nel corso degli ultimi anni ci siamo dedicati ad attività di educazione nelle scuole, promozione nelle piazze, prevenzione durante lo svolgimento di eventi sul territorio, il tutto abbinando un attento uso dei nostri canali social. Questo ci ha permesso di mostrare ai giovani che c’è una realtà nella quale possono davvero essere agenti del cambiamento.
Lei è dottoressa in ingegneria aerospaziale. Una formazione complessa… in cosa consiste il suo lavoro? La sua preparazione le è servita anche nell’ambito della Cri?
Nonostante la laurea in aerospaziale, attualmente lavoro nel settore informatico. Il percorso di studi mi ha sicuramente aiutata ad acquisire una forma mentis improntata all’organizzazione e al discernimento delle priorità rispetto alle questioni che possono essere prese in considerazione in un secondo momento.
La Cri, come tanti altri enti che si trovano a gestire le emergenze, sta affrontando ancora in questo momento l’emergenza Covid. In che situazione ci troviamo ora?
Ci troviamo purtroppo in una situazione di massima allerta, soprattutto per quanto riguarda la provincia di Monza e della Brianza. Siamo operativi con una convenzione di AREU in collaborazione con la Croce Bianca di Brugherio e in questi ultimi giorni ci stiamo organizzando per supportare i nostri colleghi di Monza con mezzi ed equipaggi. A livello di inclusione sociale, sono attualmente attivi i servizi di distribuzione viveri e vestiario e siamo pronti a intervenire nelle criticità che si stanno delineando in questo periodo e che impatteranno inevitabilmente sul tessuto sociale nei prossimi anni.
Ha dei progetti nuovi che intende realizzare per diffondere i valori e i principi della Cri?
Il nostro Comitato oggi conta più di trecento volontari, uno dei quali è stato nominato delegato alla formazione sui principi e i valori della Croce Rossa. Allo stato attuale, purtroppo, le attività in questo senso sono sospese a causa dell’emergenza sanitaria, ma non vediamo l’ora di ricominciare a dare vita a nuovi progetti non appena sarà possibile.