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L’arte contemporanea di Giulia in una chiesa del “piano Montini”

Giulia Santambrogio davanti all'opera dedicata a Papa Paolo VI

Cultura

L’arte contemporanea di Giulia in una chiesa del “piano Montini”

Ho combattuto la Buona battaglia. È il titolo dell’opera che Giulia Santambrogio, giovane brugherese e studentessa di Pittura all’Accademia delle belle arti di Brera, ha presentato alla mostra Per Paolo VI: progetto per i giovani, l’arte e le periferie urbane.

La mostra, organizzata dall’Accademia di Brera e dalla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, si è tenuta lunedì 27 maggio e si propone di raccogliere opere d’arte sacra di giovani artisti, che verranno poi destinate ad alcune tra le chiese costruite sotto il mandato arcivescovile a Milano del futuro Papa Paolo VI.

 

L’opera di Giulia Santambrogio dedicata a Papa Paolo VI

«È ormai da 15 anni che queste due realtà collaborano con l’intento di promuovere l’arte nei luoghi della Parola e quest’anno abbiamo partecipato in 17» racconta Giulia. «Al centro della ricerca espressiva c’era la figura di Giovanni Battista Montini, ovvero Papa Paolo VI, che è stato proclamato santo lo scorso anno. La Facoltà – continua – ci ha fornito i testi di Montini su cui riflettere e ci ha commissionato delle opere che fossero in grado di far pregare chi le vede».

Una bella sfida per Giulia, che ha scelto di partecipare per un duplice scopo: «Ho scelto di partecipare perché nell’arte sacra contemporanea riconosco un ottimo laboratorio di formazione per me, sia per l’arte sia per la Fede. Scoprendo la figura di Paolo VI ho riconosciuto una grande forza e caparbietà. Mi ha colpito come ha deciso di affrontare la solitudine, senza paura, appoggiandosi solo a Gesù».

L’opera di Giulia, realizzata con acrilico, carboncino e foglia oro su tela, è composta da quattro tele componibili. «L’opera più grande rappresenta Paolo VI in ginocchio, con le mani tese verso il cielo, a indicare la sua dedizione a Dio anche nella sofferenza e nella solitudine» spiega Giulia «mentre le più piccole rappresentano San Paolo di Tarso, da cui Montini ha preso il nome per il suo mandato, Simone di Cirene, che portò la croce di Cristo così come lui ha portato il peso delle sofferenze di tutto il popolo della Chiesa, e infine il Corpo e Sangue di Cristo. Il progetto finale prevede che, nella chiesa a cui saranno assegnate, verranno disposte a forma di croce».

Chiara Castelli

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