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A Lampedusa i numeri migratori diventano volti, storie, impegno

Comunità Pastorale

A Lampedusa i numeri migratori diventano volti, storie, impegno

lampedusa comunità pastoraleDall’1 al 4 maggio, un gruppo di 15 fedeli della Comunità Pastorale Epifania del Signore si è recato a Lampedusa, per vedere con i propri occhi il simbolo del fenomeno migratorio in Italia. Ecco il loro racconto.

L’esperienza è stata molto interessante fin dall’inizio. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare molte persone che quotidianamente vivono la realtà dell’accoglienza ai migranti, sia a livello parrocchiale che istituzionale.

Nel cimitero dell’isola
Il parroco, don Carmelo, ci ha illustrato come parrocchiani e cittadini tutti, a diversi livelli, hanno deciso di non stare a guardare. Un esempio significativo che abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano è stato la visita al cimitero dove sono sepolti i migranti che arrivano morti a Lampedusa. Per ciascuno di loro si è cercato di risalire al nome e alla provenienza. Dove questo non è stato possibile, si sono volute comunque ricordare la data e le circostanze della loro morte, per non ridurre a soli numeri la vita delle persone.

La missione di salvataggio della Guardia costiera
La visita presso la Capitaneria di Porto ci ha dato la possibilità di vedere come funziona la sala operativa che coordina le attività della Guardia Costiera. Ancora più interessanti sono state le testimonianze dei militari. Dall’ammiraglio al più giovane marinaio, ci hanno confermato che la loro missione è quella di salvare le persone in difficoltà. Indipendentemente da provenienza, religione e colore della pelle. Perché non ci sono vite umane che valgono più di altre.

I residenti non rinunciano ad agire concretamente
Nella stessa direzione si inserisce anche la testimonianza diretta del signor Costantino Baratta, uno dei soccorritori nel grande naufragio del 3 ottobre 2013. Ci ha trasmesso un’umanità, un calore e nello stesso tempo una concretezza che difficilmente possono essere descritte con le parole. Tutti qui sono coscienti del fenomeno che stiamo vivendo. E pur sapendo che, a loro, non è possibile trovare una soluzione, non rinunciano ad agire concretamente.

La porta d’Europa
Geograficamente, Lampedusa è al confine del nostro continente. Per questo motivo, nella punta più meridionale dell’isola, è stato eretto il monumento chiamato “la porta d’Europa”, che abbiamo avuto la possibilità di ammirare.

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