Politica
Panza, Nava, Balconi: ecco cosa manca al Piano del centro
Al consigliere comunale Carlo Nava (movimento Uno sguardo oltre), lo dice subito, «non piaceva neppure la Porta delle torri della giunta Ronchi», che pure lo vedeva tra gli assessori. Quindi «neppure questo palazzo di otto piani mi piace. Temo che oscuri una zona del centro cittadino molto luminosa». Al di là delle critiche architettoniche, ce ne sono anche sul metodo a suo dire «troppo poco condiviso. Non abbiamo avuto modo di discuterne insieme, maggioranza e minoranza». Annunciano poi che è in corso «una verifica, con degli esperti, per capire se il terreno è stato svenduto o se gli è stato dato il giusto valore», si chiede se «la pavimentazione a porfido sia una premessa di pedonalizzazione. Se è così, diciamolo subito».
Secondo Massimiliano Balconi (Per Brugherio) «non si può soprassedere sulla poca trasparenza con cui questo progetto è stato presentato alla città». A detta del consigliere di minoranza «un progetto molto simile era presente già da tempo nei protocolli comunali: lo si poteva presentare e discutere molto tempo fa». Brugherio, prosegue, «non ha bisogno di due nuovi palazzi. Pensiamo anche a tutte le famiglie che le abiteranno e al tema, irrisolto, dei parcheggi. Secondo la giunta aumenteranno, ma non sono per nulla convinto che saranno sufficienti». Sostenitore, aggiunge, di una città «più verde, sono contento che ci saranno più alberi. Ma allora perché non mantenere del tutto il parco Miglio? Altro mattone non è la scelta giusta, senza contare che, forse, si poteva ottenere di più da questa vendita».
L’analisi del consigliere Vincenzo Panza (Progetto Brugherio) si focalizza su diversi punti. «È indubbio – premette – che Brugherio necessitasse di un intervento, a mio avviso tardivo ormai da anni». Però, aggiunge, «ci dovremmo altrettanto occupare di riqualificare il “centro” dei vari quartieri che, per problemi logistici, sono di fatto scorrelati dal centro città e che ne avrebbero un gran bisogno. Mi piacerebbe vedere un piano strutturato che preveda una pianificazione dei vari passi». È dunque un bene, sostiene, «prevedere un ampliamento di parcheggi purchè però questa non sia la scusa per renderli a pagamento». e però, precisa, se «rendere la città più verde è senz’altro un aspetto positivo», questo «stride enormemente con l’idea di progettare edifici di otto piani che era tipico degli anni ’70 che, come tutti sappiamo, hanno rappresentato lo scempio delle nostre città e delle nostre periferie». Infine, tiene a sottolineare, «la riqualificazione di un centro storico deve partire da una corretta e ben pensata pianificazione del commercio. Un centro senza negozi non interessa a nessuno. Il centro città ha valore solo se la passeggiata per le sue vie è allietata da luci e vetrine. In questo piano non ho visto traccia di un piano strutturato che comprendesse di pari passo un progetto strutturato di sviluppo del commercio».