Cronaca
Cerri, il vigile terrore dei bottegai premiato per il record di multe
a cura della Biblioteca Civica
L’abitudine di alcuni comuni di “fare cassa” con le sanzioni amministrative è un rito fastidioso, che anche quando persegue fini di legalità maschera un aumento delle imposte. Così non può stupire che già in piena epoca fascista, cioè nel marzo del 1936, al vigile urbano del Comune di Brugherio Angelo Cerri, sia stato attribuito un premio con uno specifico atto amministrativo del Podestà Ercole Balconi per le contravvenzioni emesse dallo stesso nell’anno precedente.
Il nostro vigile doveva essere un vero e proprio “segugio”, perché nel 1935 assicurò alle casse del comune un introito complessivo di 1312 lire (circa 1.500 euro). A quell’epoca un bracciante agricolo e un operaio guadagnavano rispettivamente 200 e 300 lire al mese. Fatto sta che il nostro indefesso tutore dell’ordine (quello legato alla quotidianità spicciola, alle vicende più serie pensava invece la famigerata polizia politica fascista) aveva fatto incassare al municipio di Brugherio 595 lire per contravvenzioni legate alla disciplina del commercio, 372 lire per omesse denunce di bestiame, 60 lire – a un impiegato comunale – per imprecisa tenuta del registro di popolazione, 35 lire per violazione delle norme d’igiene, 150 lire per mancato rispetto edilizio e lire 100 per omessa denuncia di pianoforti. Cerri, il terrore dei bottegai e dei contadini, ebbe dal Comune un premio – oggi lo si chiamerebbe di “produttività” – di 393,60 lire, come stabiliva un articolo del regolamento “sulle oblazioni ed ammende per contravvenzioni”.
Il vigile aveva evidentemente qualche dimestichezza pure con il pianoforte per comprendere che dietro le mura di due palazzi qualcuno stava eseguendo una scala ascendente sulla tastiera. Il crocchiare di una gallina clandestina, poi, doveva eccitarlo al massimo.