dal saluto di don Fabio Zanin
In questi mesi la figura di Mosè ha segnato le tappe del mio cammino e ha accompagnato la mia preparazione all’Ordinazione. Messo a tema nel campeggio della scorsa estate, ha qualificato l’ultima esperienza da educatore; sarà il tema dell’oratorio estivo di quest’anno, la cui preparazione già mi ha appassionato; la storia di Mosè, infine, è stata messa in scena ieri (sabato), dopo mesi di preparazione, dai ragazzi del mio oratorio. Durante questi giorni di ritiro ho riletto l’intera storia di Mosè: giunto ad un momento decisivo della propria vita, alle soglie della Terra promessa, si rivolge al suo popolo e pronuncia alcune parole particolarmente dense di significato: l’invito a ricordarsi del cammino percorso (Dt 8,2), delle norme ricevute, degli incontri fatti; e la benedizione (Dt 33).
La famiglia
Nel ricordarsi di un cammino non solo la meta è importante, ma lo è di più il punto di partenza: io voglio ricordarmi (e benedire) prima di tutto la mia famiglia. Una famiglia normale, in cui si va d’accordo e si litiga; in cui siamo sempre uniti, ma facciamo scelte diverse; che dà importanza al lavoro ma ancor di più alle relazioni; che non voglio portare come esempio per nessuno ma che è di esempio a me. Il ricordo, intimo e profondo, della mia famiglia diventa benedizione. Mamma, papà, Silvia: che Dio vi benedica!
La scuola
Il mio cammino, come tanti, ha trovato nel tempo della scuola l’occasione per educare la libertà che mi è sempre stata data, con intelligenza e grazie alle persone incontrate: i compagni di scuola alla Sciviero e alla Kennedy; della classe e dei professori del Liceo Banfi senza i quali oggi non sarei così o forse non avrei avuto il coraggio delle scelte che ho fatto. Nessuno ne avrà a male se il mio ricordo si sofferma a ringraziare Davide, l’amico per la vita, custode attento di tante confidenze, riferimento saldo per il mio cammino. Amici, di tutti voi mi ricordo oggi e ringrazio il Signore che vi ha messo sulla mia strada: che Dio vi benedica!
L’oratorio
Se mi chiedete perchè ieri sono diventato prete e perchè 6 anni fa sono entrato in seminario, la risposta sarebbe una: per l’oratorio. L’oratorio riempie la vita perchè i ragazzi riempiono la vita e io ho voluto scegliere una vita piena. Una vita normale, certo, non da illusi o esaltati, ma vissuta con lo stile del Vangelo, con lo stile di Gesù: questo rende felice una vita; se non altro rende felice la mia di vita. Allora divento prete per l’oratorio perchè lì si vive come Gesu; io ho bisogno dell’oratorio e i ragazzi hanno bisogno di me; in oratorio si dà fiducia a chi cresce e a chi si impegna; l’oratorio fa grandi i piccoli e io, che sono piccolo, voglio diventare grande. Il mio ricordo commosso si ferma allora su tutti coloro che hanno condiviso con me un pezzo del cammino in oratorio: a Brugherio e nelle parrocchie in cui mi hanno mandato come seminarista (Figino Serenza, Besana in Brianza, Milano Madonna di Fatima). Cari cristiani, Gesù attraverso l’Oratorio riempia ogni stagione della vostra vita così come ha fatto con me: che Dio vi benedica!
I nonni Onorio, Sergio, Rosa
Nella mia famiglia si riconosce quando c’è un’occasione speciale o un evento da festeggiare, perché sulla tavola non può mancare il gelato, per noi simbolo del lavoro e della festa. Sono certo che oggi sul banchetto eterno del paradiso ci sia anche un po’ di gelato: i miei nonni Onorio, Sergio e Rosa fanno festa con noi. Il loro ricordo diventa benedizione dal cielo!
Grazie per questi giorni
L’ultimo ricordo è ancora da fissare nella mente e nel cuore: è il ricordo di questi giorni, di questa celebrazione. Di tutto cuore ringrazio chi ha preparato la festa che non è tanto mia, quanto la festa di un oratorio che regala un prete alla Chiesa. Di voi preti carissimi che avete concelebrato con me; di voi ragazzi e giovani protagonisti del musical; di voi giovani che avete preparato con cura e precisione questa Messa, il pranzo, le decorazioni; di voi chierichetti e di voi membri del coro; di voi tutti che siete venuti qui a ringraziare il Signore con me. Di voi e di questo giorno conserverò il ricordo in un angolo speciale del mio cuore, per sempre. Che Dio vi benedica!