Comune
Emergenza ludopatie. 1 slot ogni 181 persone
Nel 2012 le slot machines in città erano 147. In quattro anni sono aumentate di 42 unità portandosi a 189, secondo il dato fornito dall’ufficio attività economiche del Comune. Nei bar della città c’è una macchinetta ogni 181 abitanti. In Italia la media è di una ogni 143, per un totale superiore alle 414mila: fanno incassare allo Stato 9 miliardi l’anno.
Magni: «Incontri nelle scuole»
C’è chi riesce a controllarsi, ma per diverse persone il gioco è una malattia: la ludopatia è definita dalla Caritas ambrosiana “nuova emergenza sociale che colpisce soprattutto i più poveri”. Svuotando i conti correnti e le relazioni familiari (chi riconoscesse se stesso o un familiare nel problema può chiamare lo sportello 02.76037261). La Regione ha stanziato fondi per far fronte all’emergenza, distribuendoli ai Comuni tramite bandi. Uno è stato vinto dal Comune di Brugherio che «sta sviluppando una visione a 360° sul tema», spiega l’assessore Marco Magni. «Perché il problema – aggiunge – non sono solo i videopoker, ma anche il gioco online che attira i più giovani. Per cui da settembre faremo anche formazione nelle scuole per spiegare, numeri alla mano, che l’azzardo è un gioco in cui non si vince». Nel 2015 i giocatori tra i 15 e i 19 anni in Italia sono stati 60mila in più del 2014, con un tasso di crescita del 3%, riferisce Famiglia Cristiana.
Incentivi per dismettere
In città il numero di macchinette dovrebbe poter solo diminuire, dato che una recente mappatura comunale ha individuato i luoghi sensibili (scuole, chiese, case di riposo…) vicino ai quali non si possono aggiungere nuovi dispositivi, coprendo di fatto tutto il territorio. «Per chi dismette le macchinette – aggiunge Magni – è previsto anche uno sconto sulla Tari». La cifra non compensa di certo il mancato guadagno dalla videoslot, «ma si tratta di una precisa indicazione politica del desiderio di affrontare un problema attuale e grave». La sensibilità sembra in crescita, a livello locale. Il Comune di Bergamo ha emanato in settimana un’ordinanza che spegne le videoslot negli orari in cui si va a scuola o al lavoro, in pausa pranzo e al rientro dal lavoro. «È un’idea che stiamo guardando con attenzione», conclude Magni.