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Referendum sulle trivelle in mare: cosa si può cambiare

Politica

Referendum sulle trivelle in mare: cosa si può cambiare

Domenica 17 aprile si terranno, presso le sedi delle sezioni elettorali, le votazioni per il referendum. Sarà possibile votare dalle ore 7 alle ore 23, esibendo la propria tessera elettorale e un documento d’identità.

I cittadini sono chiamati a rispondere “sì” o “no” alla proposizione: “Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento”.

Dunque votando “sì”, si sceglie di abrogare parte della legge di Stabilità e di far cessare le attività estrattive svolte entro le 12 miglia dalla costa allo scadere della concessione, indipendentemente dalla presenza di petrolio o gas ancora da estrarre.
Votando “no” invece si sceglie di mantenere la legge e di permettere l’estrazione degli idrocarburi fino all’esaurimento del giacimento anche negli impianti che si trovano entro le 12 miglia dalla costa. Analoga situazione si verificherebbe se non fosse raggiunto il quorum (50% più uno), con il conseguente annullamento del referendum.

In ogni caso non sarà più possibile ottenere concessioni per installare nuovi impianti entro le 12 miglia dalla costa.

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