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L’infiammazione cos’è? Quali sono i rimedi? I consigli del medico di famiglia dottor Vincenzo Valesi

Salute

L’infiammazione cos’è? Quali sono i rimedi? I consigli del medico di famiglia dottor Vincenzo Valesi

Cosa si cela dietro questa parola che comunemente noi usiamo “Infiammazione”? Ne parliamo con il nostro medico di famiglia il dottor Vincenzo Valesi. Il dottor Valesi, oltre a svolgere la sua professione a Brugherio è anche esperto in medicine non convenzionali.

 L’infiammazione è una delle basi della vita: una serie di processi “orchestrati” dal sistema immunitario che hanno come fine il mantenimento del buono stato della matrice connettivale, l’ambiente in cui sono immerse le cellule. Infatti anche se siamo abituati a considerare l’infiammazione come una malattia che deve essere stroncata ai primi sintomi; dovremmo invece ragionare secondo un’altra ottica, in armonia con le leggi della natura: non ci infiammiamo per caso, ma perché “abbiamo bisogno di infiammarci”: sia per disintossicarci da tossine, per eliminare l’eccessiva o incongrua proliferazione di virus e batteri e sia per riparare danni ai tessuti: pensiamo per esempio alla riparazione delle ferite!

Esistono vari tipi di infiammazione:

1)infiammazione quotidiana, fisiologica che potremmo definire “ginnastica connettivale” in virtù della quale dalle tre del mattino alle tre del pomeriggio il connettivo diventa solubile e acido per digerire le tossine, e dalle tre del pomeriggio alle tre del mattino ripristina la sua struttura più compatta, diventando di consistenza gelatinosa e alcalina.

2)Se questi fenomeni si amplificano perché per esempio siamo troppo intossicati, allora entriamo in quella che viene definita infiammazione cronica di basso grado, un’infiammazione subdola, che passa spesso inosservata, ma può comunque produrre danni se si mantiene a lungo.

3)Infiammazione conclamata, acuta. Caratterizzata da classici segni a)locali: calore, rossore gonfiore, dolore, diminuzione della funzione; e b)generali: febbre e compromissione dello stato generale con stanchezza, sonnolenza, diminuzione dell’appetito: pensiamo a un ascesso dentario, una sindrome febbrile virale, una diarrea.

In base alla sua durata e alla vivacità dei fenomeni l’infiammazione può essere acuta e cronica. Quando è acuta è programmata per accendersi, svolgersi e spegnersi in base a un ben preciso programma e una successione di eventi: quasi sempre si risolve da sola attraverso la produzione in successione di sostanze chiamate citochine, capaci di iniziarla e di terminarla quando non è più necessaria.

L’infiammazione cronica invece si perpetua indefinitamente nel tempo in base alla persistenza della causa e non risoluzione del problema, potendo creare un ambiente favorevole alle malattie autoimmuni e degenerative (compresa l’alterosclerosi) e a molte manifestazioni allergiche: si associa ad un aumento persistente di una citochina chiamata interleuchina 6.

Le citochine sono proteine prodotte dalle cellule immunitarie il cui scopo è coordinare la risposta immunitaria. In base a quanto detto possiamo concludere che l’infiammazione acuta è sicuramente un evento che va controllato e modulato ma non soppresso in maniera indiscriminata.

L’infiammazione cronica invece è un evento sicuramente negativo su cui la medicina deve intervenire per evitare ulteriori problemi, rimuovendo possibilmente le cause che la mantengono, senza limitarsi a eliminarne i sintomi. Invito i lettori del giornale a prendere visione di alcuni video medici attualmente in linea sul canale https://www.youtube.com/user/PubblicaRosaluce, dove tratto argomenti di medicina naturale.

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