Comune
150esimo: 1888, contadini in rivolta contro il nuovo cimitero
a cura della Biblioteca Civica
L’8 luglio 1888 un gruppo di contadini si presentò in Municipio, dove era in corso il Consiglio comunale, per chiedere che fosse respinta la proposta di edificare un nuovo cimitero, che nei piani degli amministratori doveva sorgere più a nord rispetto a quello storico, sulla strada per Monza.
Carabinieri al galoppo contro i manifestanti
Al Sindaco l’assembramento dovette sembrare una rivolta. Fece chiamare quindi i reali carabinieri e le guardie per disperdere i manifestanti. Sopraggiunse al galoppo la milizia per rompere l“assedio”, ma inutilmente, perché i contadini se l’erano già data a gambe. L’opposizione al nuovo cimitero da parte dei “rivoltosi” era soprattutto fondata sul timore di un aumento delle tasse locali e che fossero per sempre distrutte le tombe dei propri cari.
Luigi Teruzzi assolto difeso da Achille Mapelli
Continuò la lotta, fino al 10 febbraio 1889, quando il sindaco Angelo Decio, nel giorno della delibera, si vide accerchiato nella Sala comunale dai contadini. Scattarono le denunce e si arrivò nel luglio 1889 al processo di Monza, che divenne un caso “politico”. Come avvocato difensore scese in campo Achille Mapelli, uno dei Mille di Garibaldi, democratico e radicale, che tre anni dopo sarebbe stato eletto deputato. Mapelli, nella sua arringa, scagionò Luigi Teruzzi, ritenuto il capo dei ribelli (quello che secondo l’accusa avrebbe detto: “Se voi edificate un cimitero nuovo, noi lo smantelleremo mattone per mattone”), e i suoi otto compagni. Dopo molte schermaglie procedurali, intervenne il Sindaco, che iniziò quasi subito a balbettare e a contraddirsi, ammettendo poi che nessuna violenza si era consumata. Temeva forse che una condanna degli imputati potesse ulteriormente surriscaldare il clima di Brugherio? Anche tre carabinieri rilasciarono dichiarazioni concilianti. E così il tribunale emise il verdetto di assoluzione, fra le urla di gioia dei molti brugheresi presenti. Per la cronaca, il nuovo cimitero (oggi considerato quello “vecchio”) sorse nel 1894. Il precedente, invece, non c’è più: al suo posto solo una croce, dove si incontrano il viale Lombardia e via Vittorio Veneto (numeri dispari), in un anonimo, purtroppo, spicchio erboso.