In Italia, sono 17.577 i beni immobili confiscati alle mafie. Di questi, 1.266 immobili e 283 aziende sono in Lombardia: è il 7,2% del totale nazionale e fa della nostra regione la quinta della classifica dopo Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Un appartamento confiscato si trova a Brugherio, in via Nazario Sauro, ed è stato destinato ad alloggio temporaneo per ex carcerati (nella foto, l’inaugurazione).
Un quadrilocale è occupato da quattro ex detenuti
I dati sono emersi dal rapporto annuale presentato in settimana dalla Regione Lombardia, dove si legge che in Provincia di Monza e Brianza gli immobili confiscati sono 68: il 32% viene utilizzato per finalità di housing sociale, il 29% per finalità educative, il 25% per assistenza a disabili e anziani. Il caso brugherese è citato come esemplare insieme ad altri quattro. “È un appartamento quadrilocale di 140 mq” che, al seguito dello sfratto dell’inquilino “è stato completamente devastato: solo i muri erano intatti, mentre gli impianti erano stati sabotati, i cavi tranciati, e non c’era più niente”. Dopo la ristrutturazione, è stato affidato alla Cooperativa sociale 2000 nel novembre 2010 (con fondi regionali e il lavoro del Comune). È stato adibito a “struttura di accoglienza abitativa per ex detenuti, con (al proprio interno) percorsi di rieducazione per l’autonomia abitativa”. Per abitarci, bisogna essere impegnati nella ricerca di un lavoro ed è proibito introdurre alcolici.Attualmente “vivono nella struttura quattro persone: il più giovane ha 35 anni mentre il più anziano 64”.
«Non è semplice distinguere le mille forme della mafia»
«Spesso manca la conoscenza del fenomeno», spiega Antonio Girelli, responsabile della commissione speciale antimafia della regione Lombardia. Conoscere cos’è la mafia e quali sono le mille forme in cui si presenta è un’abilità per chi lavora nel settore pubblico.Così Girelli e la commissione hanno avviato un progetto per l’avvio di corsi e momenti formativi da impartire a amministratori pubblici e funzionari per agire in maniera corretta e diventare guardiani migliori del territorio brianzolo. «La lettura territoriale di questi fenomeni – aggiunge Girelli, commentando – è indispensabile, perché le dinamiche variano molto da zona a zona». È in corso anche un processo di studio del territorio finalizzato a mappare i beni confiscati alle organizzazioni criminali per farne anche luoghi dedicati alle start-up brianzole. Il progetto è ancora in fase di studio, ma rispecchia la volontà di creare una sinergia per la legalità e lo sviluppo di tutto il territorio.