Cronaca
La Giornata della memoria nelle scuole: «Questo giorno insegni a vivere il rispetto nella vita quotidiana»
Gli alunni degli istituti brugheresi hanno partecipato alle iniziative promosse dal Comune per celebrare il 27 gennaio, Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, a rischio della propria vita.
Le iniziative nei tre istituti
All’interno di ogni istituto ci sono stati momenti di riflessione nel ricordo di quel periodo così drammatico. Nell’ambito della programmazione di Cinema Scuola, il 25 gennaio è stato proiettato il film “Corri Ragazzo Corri”, che narra di una rocambolesca fuga di un bimbo dal ghetto di Varsavia, iniziativa a cui hanno preso parte i ragazzi delle scuole secondarie; mentre il progetto “I messaggeri della memoria”, targato Biblioteca si è rivolto alle primarie: i volontari del gruppo Sopravoce hanno recitato un brano, una poesia, un piccolo dialogo per sensibilizzare gli alunni sul tema. Alle diverse iniziative hanno partecipato gli alunni dell’Istituto De Pisis, Don Camagni e Sauro e la preside della De Pisis, Rosaria Angioletti ha sottolineato: «Abbiamo aderito alle iniziative proposte dal Comune ma anche all’interno delle classi i docenti di storia e lettere hanno promosso letture e riflessioni sul tema. Ho voluto sollecitare il corpo docente sia della primaria che della secondaria affinché facesse visionare documentari o proporre letture per mantenere vivo nei ragazzi il ricordo di quel tempo perché sia ben chiaro non dobbiamo ricadere più in certi errori».
Anche il preside della Don Camagni Claudio Mereghetti ha detto: «Abbiamo aderito alle iniziative proposte rispettando le fasce di età degli alunni. Sono stati fatti approfondimenti in classe da parte degli insegnanti di storia e lettere ma ho voluto dire agli alunni che passata questa giornata non si può dimenticare tutto. Dobbiamo estendere il discorso anche al nostro quotidiano rispettando le diversità di chi sta vicino a noi». All’istituto Sauro, in tutte le classi, con modalità e spunti diversi in base all’età degli alunni, si è discusso e riflettuto sul significato di questa ricorrenza, discussioni e riflessioni che continueranno nei prossimi giorni. Nelle classi V di Fortis è stato letto un capitolo del libro scritto da Mariano Paolozzi, zio di una delle insegnanti, deportato a Dachau.