Salute
Amianto effetti sulla salute. Ce ne parla il dottor Mauro Cortellini, biologo e ricercatore brugherese
Amianto. Gli effetti sulla salute. Ne parliamo con il dottor Mauro Cortellini, brugherese, biologo, ricercatore presso IRCCS Istituto Nazionale Tumori Milano.
Perché parlare di amianto a Brugherio?
La Regione Lombardia ha imposto lo smaltimento dell’amianto domestico in matrice compatta entro fine 2016. Quindi ogni edificio dotato di copertura costruita in amianto deve essere bonificato. I costi potrebbero non essere a buon mercato: l’operazione di rimozione del materiale tossico deve essere eseguita da ditte e operai specializzati perché devono essere rispettate tutte le norme di sicurezza. In generale la spesa si aggira attorno ai 50 euro al metro quadro. Per venire incontro ai nostri concittadini Comune di Brugherio e Cem Ambiente hanno firmato un protocollo di intesa, individuando una serie di ditte che si metteranno a disposizione a prezzi calmierati.
Cos’è l’amianto?
L’amianto, il cui nome tecnico è asbesto, è un isolante termico utilizzato in maniera estensiva nel periodo del boom industriale fino agli anni ’60. La ricerca scientifica ne ha poi messo in luce il nesso causale con malattie croniche professionali (legate all’ambiente di lavoro) negli anni ’70. Quindi è stato messo al bando nel 1976, anche se le aziende hanno continuato ad utilizzarlo ancora per alcuni anni. I cantieri navali hanno impiegato illegalmente l’amianto, nonostante il divieto, anche negli anni ’90 per le sue ottime capacità di termodispersione e coibentazione.
Quali sono i rischi per la salute umana?
È la polvere di asbesto il reale agente cancerogeno. Le fibre di amianto si liberano nell’aria quando il materiale viene lavorato oppure è vecchio e logoro. Queste fibre bianche e argentee che rimangono sospese fino a 24 ore nell’aria si depositano nelle vie respiratorie attechendo a livello polmonare. L’esposizione a fibre di amianto può determinare una patologia cronica come l’asbestosi (pneumoconiosi, cioè formazione di placche con conseguenti difficoltà respiratorie) oppure tumori quali mesotelioma pleurico e cancro al polmone. Nonostante l’incidenza maggiore coinvolga gli uomini, si sono verificati casi di tumore all’ovaio probabilmente correlati all’asbesto. Queste donne erano le famigliari degli operai impiegati in impianti di trattamento dell’amianto e ne sono venute a contatto lavando gli indumenti da lavoro. Le patologie oncologiche insorgono a distanza di circa 30 anni e basta un’esposizione (anche ridotta) per aumentare il rischio, in quanto non esiste una soglia di sicurezza.
A che punto è la ricerca scientifica nella lotta ai tumori legati all’amianto?
Il mesotelioma è uno dei tumori più aggressivi e la percentuale di sopravvivenza è molto bassa. Esistono delle procedure chirurgiche per alleviare segni e sintomi della malattia, tuttavia ad oggi esso rimane spesso un tumore inoperabile. Sono in atto numerosi trials clinici sperimentali allo scopo di valutare l’efficacia di trattamenti farmacologici sperimentali. Ma i progressi della scienza non garantiscono la sopravvivenza a lungo termine e libera dal dolore. Oltre ai centri di cura in Italia vi sono numerose associazioni a tutela dei lavoratori esposti ad amianto e dei loro famigliari. Esse garantiscono supporto psicologico, economico e legale alle persone sfortunatamente, e troppo spesso inconsapevolmente, coinvolte.