Cultura
«Nati per gioco», i Wet Floor celebrano 10 anni
Dieci anni di attività da festeggiare al meglio, insieme agli amici di sempre e a chi ha contribuito all’inizio di tutto. Questa sera (sabato 14 novembre) i Wet Floor salgono sul palco del Maglio (Sesto San Giovanni, via Gramelli) per celebrare dieci anni di canzoni, album, concerti e tante soddisfazioni. I Wet Floor di oggi, Andrea Staglianò, Luca Erba e Marco Perego, saranno accompagnati anche dai Wet Floor di ieri, Stefano Ingegneri e Luca Moretto.
«Abbiamo deciso di ricreare la prima formazione, eccezion fatta per Marco che è arrivato dopo – racconta Andrea, che insieme a Luca non ha mai lasciato la band –. Suoneremo qualche canzone della band originale, non c’è l’idea di guardarsi indietro, ma solo la voglia di festeggiare». Era il lontano 2005, quando sul palco del salone polifunzionale dell’Oratorio San Giuseppe cinque compagni di classe fecero il loro primo concerto: «Ci chiamavamo “Handle with care”, ma poi abbiamo scoperto che c’era già un gruppo della zona con questo nome – rivela Staglianò –. È iniziato tutto per gioco, lo facevamo senza avere bene in mente cosa fare. Col tempo abbiamo iniziato a portare in giro un progetto».
Un progetto che questa sera soffierà dieci candeline: «Il concerto è inserito all’interno della serata BrekOut (tutti i mercoledì sera al BundaLinda ndr), un dj set di musica rock, indie e alternative, nato con Marco Sangalli – spiega Andrea –. È una cosa che viene dalla passione per la musica, nasce al BundaLinda, che ci ha creduto, l’ha preso in considerazione e ci ha incentivato a continuare». In dieci anni, i Wet hanno dato alla luce due ep (Don’t throw water on tv e Still fuckin don’t know) e due album (L’effetto del curaro e Profezia in 12 pezzi).
Questa sera, i fan al seguito potranno sentire anche la prima canzone scritta dai Wet Floor, “What I want”: «Contiene i presupposti di quello che volevamo fare come band, i buoni propositi di chi fa musica. Un’idea che è rimasta, ed è proseguita poi fino a Profezia in 12 pezzi, dove vogliamo spingere ad abbandonare chi decide per noi».
Fare musica, incastrare prove e concerti in mezzo a tanti impegni, di scuola prima, di lavoro poi, non è stato facile, ma «riuscire a trovarci ancora oggi a scrivere pezzi nuovi ed andare avanti è la più grande soddisfazione» dice ancora Andrea, svelando qualche progetto per il futuro. E dopo centinaia di concerti nella zona di Milano, il 22 novembre i Wet Floor suoneranno in trasferta, a Torino. Ironia della sorte, ancora al Maglio.