Salute
Assumere tutti i farmaci prescritti dal proprio medico: una buona pratica? Ci chiarisce le idee il dottor Domenico Villa farmacista e direttore della Farmacia comunale 2 di piazza Togliatti
Assumere tutti i farmaci prescritti dal medico: una buona pratica? Il dottor Domenico Villa ci aiuterà a comprendere meglio l’argomento e potrà dare indicazioni utili soprattutto al cittadino affetto da patologia cronica ma anche acuta.
Cosa è l’aderenza terapeutica ?
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’aderenza terapeutica è la misura in cui il comportamento di una persona, che assume un farmaco, segue una dieta o cambia il proprio stile di vita, corrisponde alle raccomandazioni concordate con un operatore sanitario. Quindi aderire alla terapia significa assumere tutti i farmaci prescritti, nelle dosi, nei modi e nei tempi indicati dal proprio medico.
Cosa comporta una buona aderenza terapeutica?
Ha un impatto positivo sulla salute del singolo cittadino e sulla salute pubblica rispetto a qualsiasi miglioramento delle terapie stesse e fa risparmiare risorse utili in termini economici per la salute pubblica in quanto vengono limitate ulteriori visite di accertamenti diagnostici.
Quali sono i fattori che limitano l’aderenza terapeutica ?
Sono sostanzialmente due uno di carattere intenzionale e uno di carattere non intenzionale. Il primo riguarda il paziente che ritiene che i farmaci non siano efficaci o che i farmaci possano essere tossici oppure che il costo della terapia sia elevato, il secondo fattore è invece riferito al fatto che il paziente vuole seguire la terapia prescritta ma si trova nell’impossibilità di farlo sia per motivi di lavoro, sia per mancanza di controllo da parte di familiari.
In Italia l’aderenza terapeutica è seguita allo stesso modo per tutte le patologie?
La percentuale di pazienti che assumono regolarmente farmaci antipertensivi è del 55%, il 50% di pazienti in trattamento con antidepressivi sospende la cura nei primi tre mesi di terapia ed oltre il 70% nei primi sei mesi, quelli in trattamento con farmaci antidiabetici sono invece del 61%.
Come si muove l’industria farmaceutica per risolvere questo problema?
E’ noto che un paziente con diabete e ipertensione, si trova ad assumere un considerevole numero di compresse, pertanto le aziende farmaceutiche stanno cercando di proporre farmaci che contengono due o più principi attivi, limitando in tal modo l’assunzione di più compresse.
Che cosa si può fare per migliorare l’aderenza del paziente alla terapia?
Il fattore più importante è far comprendere al paziente le ragioni per cui un dato farmaco è importante per il suo benessere. Altre azioni possibili sono: valutare il numero di farmaci e la complessità del regime terapeutico per ogni paziente ed eliminare quanti più farmaci possibile, così come cercare di usare i farmaci una volta al giorno; individuare il regime farmacologico sulla base della percezione della capacità del paziente di pagare e di aderire al protocollo prescritto; dare al paziente un pro-memoria scritto che elenchi i farmaci, inclusi le modalità e i tempi in cui questi vanno assunti; sviluppare un rapporto di dialogo e di fiducia con il paziente ed educare, educare, educare per quanto riguarda i come e i perché dei farmaci.