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Addio a Max Squillace, scultore di umanità

Cronaca

Addio a Max Squillace, scultore di umanità

Brugherio si colora di tristezza per la perdita dello scultore Max Squillace. «Un grande artista che ha segnato la storia della nostra città», lo definisce in un commosso post su Facebook il sindaco Marco Troiano.

Nato a Zinga (in provincia di Crotone) nel 1946, Max Squillace è stato brugherese per più di 35 anni. Durante la sua prima formazione artistica all’accademia delle Belle Arti di Brera sotto la guida di prestigiosi maestri, Squillace ha lavorato per diversi anni in fonderia, dove ha avuto modo di venire in contatto con ciò che, nelle sue più intime sfaccettature, ha costituito il materiale principe con cui ha dato voce alla propria personale visione del mondo. Squillace ha poi prestato la propria opera in importanti contesti italiani e ed esteri in diverse esperienze artistiche.
La città, nel giorno della sua scomparsa come ieri, porta sulle spalle i segni del suo amore per l’arte, la forza della più umile e più materica di esse: la scultura.

foto di Carlo Mariani

La vita culturale della città è stata spesso e profondamente toccata dall’iniziativa dell’artista che – come ha evidenziato il sindaco Troiano nel suo messaggio di condoglianze – ha segnato anche «la storia di una comunità d’arte che ha caratterizzato la vita culturale di Brugherio».
Non sono solo opere d’arte, infatti, a costituire l’eredità che l’artista lascia alla città: Max Squillace, in collaborazione con altri brugheresi fonda nel 1971 la Comunità d’Arte di Villa Sormani di cui è stato presidente.

Sulla pelle di Brugherio, Squillace lascia soprattutto una parte di sé, del suo senso di cittadino che ha preso corpo e luce nel monumento al Donatore di sangue dei 1978, e nella sua opera forse più evidente: il monumento alla Pace che si trova in piazza Giovanni XXIII. Proprio lì è stato organizzato il rito delle esequie civili, venerdì 11 settembre alle ore 15.

Il ricordo di Cifronti: «Un grande uomo»
Max Squillace è stato un grande protagonista della cultura e arte non solo brugherese. Un protagonista al di là del valore artistico; per l’umanità che riusciva a trasmettere attraverso le sue opere. È stato maestro di tanti giovani che stavano muovendo i primi passi e si è sempre dimostrato disponibile e generoso verso di loro. Nel 1971, in collaborazione con altri brugheresi, ha dato vita alla “Comunità d’arte”, un grande laboratorio sperimentale. Squillace era un elemento già di spicco e affermato come artista ma ha sempre messo in evidenza i suoi valori umani e la sua inclinazione ad essere generoso. Personalmente sono grato all’artista Squillace di aver lasciato nella nostra città opere come: il monumento ai Donatori di sangue, il monumento alla Pace, il bassorilievo Cooperativa 25 Aprile ed altre creazioni nelle vie cittadine. Davvero un grande uomo oltre che un artista di grande fama.

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