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Tappezziere, antennista, macellaio: ecco i 10 lavori senza candidati
Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Sistema Informativo Excelsior, sono una decina i mestieri che i giovani difficilmente prendono in considerazione.
Sembra strano, ma anche in periodo di crisi ci sono attività per le quali è difficile trovare persone preparate da assumere come dipendenti.
Il tappezziere Teruzzi, il cui storico negozio si trova a Brugherio in via Cazzaniga, conferma che «è molto difficile trovare giovani in grado di svolgere il nostro mestiere. Prima erano organizzati diversi corsi professionali di taglio e cucito, ma ora anche questi sono chiusi. Il personale che abbiamo assunto recentemente ha fatto uno stage nella nostra azienda e siamo stati noi ad insegnare loro il mestiere. Siamo noi artigiani che facciamo scuola».
L’elenco delle 10 attività che più faticano a trovare dipendenti (dati della Camera di commercio di Monza e Brianza):
– Lattonieri e calderai, compresi i tracciatori
– Tappezzieri e materassai
– Professioni tecniche della salute
– Addetti alle consegne
– Installatori e riparatori di apparati di telecomunicazione
– Ingegneri elettrotecnici
– Elettrotecnici
– Macellai, pesciaioli e professioni assimilate
– Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai
– Approvvigionatori e responsabili acquisti
Dello stesso parere è Piero, titolare della macelleria equina del Centro Kennedy: «Siamo noi che dobbiamo fare scuola ai nostri dipendenti; ma il nostro lavoro non viene scelto dai giovani perché preferiscono studiare altro e sta scomparendo la nostra figura professionale».
E gli antennisti? «Molti che in città svolgevano il nostro lavoro di installatore e riparatore di apparati elettronici hanno chiuso – ammette il responsabile della Mqm Elettronica – io ho 45 anni e sono tra i più giovani del settore. Ormai siamo in pochi e le scuole che insegnano il nostro mestiere si trovano solo nei grossi centri».
Il titolare del negozio Sangalli abbigliamento conferma i dati della Camera di commercio: «Nel mio negozio lavorano due sarte da parecchio tempo; non più giovanissime, sono in grado di effettuare modifiche, riparazioni e altro; e quello che oggi non si trova più è il sarto finito in grado di saper modificare un abito senza che nessuno si accorga che qualcuno ci ha messo le mani».
Antichi mestieri e, forse, nuove opportunità per chi si affaccia al mondo del lavoro.