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Tre mesi di aria inquinata, le caldaie sotto accusa
Novembre, dicembre e gennaio. Tre mesi neri per la qualità dell’aria brugherese. Lo certificano le 4 centraline di rilevazione posizionate in via Quarto, in prossimità dell’ingresso della tangenziale, e davanti a tre scuole, in via Nazario Sauro 135, via Vittorio Veneto 62, e via Corridoni 14. Sono state installate su incarico del Comune nell’agosto 2023 dall’azienda Wiseair che a febbraio ha pubblicato il report semestrale. Emerge che novembre ha registrato 24 giorni sopra la soglia di allarme, dicembre 26 e gennaio 20.
Il motivo è presto detto. Come si legge nel report (e nella tabella in questa pagina), la metà dell’inquinamento dell’aria è causato dalle caldaie di case e condomini. Seguono l’inquinamento causato dalle auto (24,9%), i solventi (12,1%) e il trattamento dei rifiuti (7,8%). I mesi freddi sono i più inquinati, spiega Wiseair, anche a causa del “fenomeno dell’inversione termica. Durante le stagioni più fredde, infatti, l’abbassamento della temperatura e dell’irradiazione solare vanno a ridurre il rimescolamento delle polveri. Il particolato tende quindi ad accumularsi negli strati più bassi e a contatto con il suolo”.

«Queste colonnine misurano – spiegano gli uffici comunali – la concentrazione massiva di PM10, PM4, PM2.5, PM1 (particolato atmosferico) in hg/m3, oltre che l’umidità relativa e le temperature. Il parametro su cui viene posta maggior attenzione è il PM2.5, essendo quello con il maggior impatto sulla salute dei cittadini».
In genere, la qualità dell’aria brugherese dipende da 3 macrofattori: le fonti emissive esterne alla città, che contribuiscono al cosiddetto inquinamento di fondo; le fonti emissive cittadine che contribuiscono al cosiddetto inquinamento locale; le condizioni meteorologiche.
«La situazione del Comune di Brugherio – affermano i tecnici di Wiseair – non differisce significativamente da altri Comuni nel territorio. In particolare, tra le principali fonti di emissione compare il riscaldamento domestico, altro aspetto ampiamente riscontrato in tutti i Comuni del bacino Padano».
Come migliorare la situazione? I ricercatori propongono alcune strade. La prima, la sostituzione delle caldaie con modelli più recenti ed efficienti, anche con il sostegno economico del bando “Conto termico”. La seconda, iniziative di formazione dei cittadini alle buone pratiche anti inquinamento e all’uso corretto delle caldaie. Suggerimenti che, assicura l’assessore all’ambiente Carlo Nava, sono all’analisi del Comune e potrebbero essere attivate nelle prossime settimane.

