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Edilnord, il viale dei Portici è far west senza regole stradali: il sindaco studia i rogiti di Berlusconi

Un'auto abbandonata nel viale dei Portici all'Edilnord
Un'auto abbandonata nel viale dei Portici all'Edilnord

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Edilnord, il viale dei Portici è far west senza regole stradali: il sindaco studia i rogiti di Berlusconi

Venerdì 8 marzo, ore 11, le contiamo una ad una: nel viale dei Portici dell’Edilnord ci sono 28 auto e furgoni parcheggiati in divieto di sosta. Alcune ostruiscono l’accesso ai condomini, altre l’accesso alle strisce pedonali. Per la verità, problemi di poco conto per la maggior parte delle persone. Ma che diventano barriere insormontabili per chi si muove in sedia a rotelle, spinge un passeggino o si muove con un bastone. Per non parlare dell’eventualità dell’arrivo di mezzi di emergenza come ambulanze e camion dei Vigili del Fuoco. «La situazione non cambierà finché la Polizia Locale non potrà fare multe», commenta Lisa Pierini, una residente che insieme a Laura Muserra, Maurizio Ghizzoni e Gaetano Garramone ci ha contattato per sollevare il problema.

Chi può fare multe all’Edilnord

La questione è decennale: il viale dei Portici è una strada ad uso pubblico, ma si trova all’interno del comprensorio dell’Edilnord. È dunque in un’area privata nella quale non è mai stato chiarito se gli agenti possano entrare per verificare le infrazioni al codice della strada. Mentre, naturalmente, possono entrare in caso di reati o di indagini. Multe, però, non ne sono mai state fatte. «E il venerdì mattina – aggiungono i residenti – non è orario di punta. La sera, la situazione è ancora peggio». All’Edilnord, sostanzialmente, ogni appartamento ha un box. Ma le auto sono ben più di una a famiglia, i residenti circa 3mila e il risultato è sotto gli occhi di tutti. I lavori effettuati lo scorso anno dal Comune hanno cambiato il volto del viale, rendendolo più ordinato, con senso unico, marciapiedi più ampi e regolazione degli stalli che, però, hanno fatto perdere qualche decina di posteggi.

L’auto bruciata e abbandonata

La situazione di maggior pericolo, probabilmente, è nell’area dell’ingresso al comprensorio che si trova al confine con Cologno. Solo in quel tratto, infatti, il viale dei Portici è a doppio senso ma le auto sono parcheggiate, in divieto, anche sul lato dove non dovrebbero, rendendola di fatto una strada a una sola carreggiata e a passaggio alternato. Sempre lì, spiegano i residenti, c’è un’automobile abbandonata da tempo, senza targa, mezza bruciata, con i finestrini spaccati e piena di rifiuti. «Sappiamo anche chi è il proprietario – affermano – e ci siamo rivolti alla Polizia Locale per farla rimuovere, ma ci hanno risposto che essendo su un’area privata, loro non possono intervenire». È parcheggiata, se così si può dire, a bordo strada proprio di fronte all’ex Sporting. Edificio abbandonato da decenni che dovrebbe diventare, con fondi regionali, un parcheggio da 100 posti auto. «Ce ne sarebbe davvero bisogno – commenta Ghizzoni -: potrebbe finalmente risolvere il problema dei parcheggi nel comprensorio».

Viabilità a doppio stile

La viabilità dell’Edilnord è ibrida: il viale dei Portici è ad uso pubblico, mentre le strade che partono dal viale e portano ai condomini sono private, di proprietà dei condomini stessi. Anche lì ci sono auto in divieto e, afferma Ghizzoni, «ho visto con i miei occhi un camion dei Vigili del Fuoco che a causa di auto in divieto non è riuscito a fare la curva e raggiungere la cancellata del palazzo. Per fortuna l’emergenza non era un incendio e il camion poteva anche fermarsi a una certa distanza». Su queste strade laterali, ammettono i residenti, c’è poco da fare se non appellarsi alla civiltà dei residenti. Ma il viale dei Portici può invece essere regolato con le sanzioni.

Convenzione, la soluzione

Il comprensorio, costruito alla fine degli anni Sessanta da Silvio Berlusconi, era un’idea innovativa. Ancora oggi gode di scelte lungimiranti quali le tante aree verdi e di socializzazione. Soffrono invece altre situazioni come i negozi: la maggior parte sono vuoti, ma il tema è diffuso e le difficoltà del piccolo commercio di vicinato sono quasi dovunque.

I problemi di viabilità sono però più semplicemente risolvibili e un passo avanti potrebbe arrivare dalla convenzione che il comprensorio (rappresentato da Nicola Crispino, che deve trovare una sintesi tra le volontà di 3mila persone) e l’amministrazione comunale stanno cercando di sottoscrivere. Definirebbe i rapporti tra Comune ed Edilnord, distribuendo le spese per la gestione del viale dei Portici e, al contempo, consentendo alla Polizia Locale di far rispettare il Codice della strada.

Il sindaco Assi: analizziamo i rogiti di Berlusconi

«Parlavamo della necessità della convenzione – afferma il sindaco Roberto Assi – fin da quando ero presidente della consulta Sud, nel 2006. E forse se ne dibatteva anche prima, ma credo che adesso siamo a un buon punto. Abbiamo già fatto due incontri e sono ottimista: da entrambe le parti c’è desiderio di firmare».

Qualche angolo però, aggiunge, «va smussato. Ad esempio, nella convenzione proposta dal comprensorio si chiede quasi un ripristino del viale eliminando tutti i lavori fatti dal Comune lo scorso anno. Io non entro nel merito dei lavori effettuati quando il primo cittadino era Marco Troiano e non voglio giudicare se siano validi o no. Ma oggi io rappresento il Comune che ha realizzato quelle opere e non posso accettare che si vincoli la firma della convenzione alla richiesta di smantellamento. Non si smantella».

Entro fine marzo, aggiunge Assi, potrebbe riunirsi la commissione preparatoria propedeutica a finalizzare la convenzione. C’è volontà da entrambe le parti di arrivare alla firma». I tempi non sono noti e pare potrebbero non essere brevissimi.

Ma potrebbe invece esserci un’accelerazione sul tema della viabilità. «Sono abbastanza sicuro che gli agenti possano già adesso intervenire sul viale dei Portici. Ma vogliamo anche evitare ricorsi, per cui stiamo approfondendo il tema andando ad esaminare puntualmente i rogiti originali, degli anni Sessanta, firmati da Silvio Berlusconi, per avere la certezza che la strada sia effettivamente e indiscutibilmente a uso pubblico».

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