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Natale, uno di quei momenti…
Auguriamo a tutti i lettori buon Natale, con il messaggio scritto dai sacerdoti della città
Ci sono attimi in cui la storia si ferma e offre ai nostri sguardi visioni inaspettate e affascinanti. Così è accaduto quando: “mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto” (Luca 2,6) e così in un luogo sconosciuto, Betlemme, e con una ragazza ancora ignota, Maria, si fermò la storia per un attimo.
Cosa stava accadendo in quel momento?
Un albergatore aveva rifiutato accoglienza ad una giovane madre a suo figlio e a suo marito (e chissà a quanti altri).
Sicuramente si stava compiendo qualche omicidio in qualche angolo nascosto. Senza dubbio qualche persona veniva rapinata. Chissà quante liti segnarono quell’istante.
Non ho dubbi sul fatto che uomini e donne disponibili compivano atti d’amore nei confronti di tanti sofferenti.
Sono certo che grandi e profonde riconciliazioni si stavano costruendo. Non faccio fatica a credere che gesti di tenerezza costruivano solide e forti relazioni.
Ho la piena certezza che tanti poveri (di beni, di affetti, di attenzioni, di…) diventavano più ricchi per la generosità di sconosciuti.
Sono certo: quello è stato uno di quei momenti in cui la storia si è fermata per offrire ad ognuno di noi la possibilità di osservarla bene, di cogliere luci e ombre, di riconoscere fatiche e gioie.
È stato uno di quei momenti (e quanti ne accadono ad ognuno di noi!) in cui dobbiamo solo contemplare, con occhi trasparenti e senza la fretta di voltare pagina, la bellezza della storia.
È uno di quei momenti che ci chiede solo di essere autentici, di mostrare il vero volto della nostra umanità, la bellezza di una umanità che ci è rivelata da un bambino.
È uno di quei momenti che ci chiede di saper riconoscere quanti altri momenti fermano la storia, non per cambiarla (spesso non possiamo), ma per contemplarla, leggerla, capirla, amarla!
È uno di quei momenti in cui: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Luca 21,28).
È uno di quei momenti, di quei tantissimi momenti, in cui guardarci attorno e stringerci in un abbraccio di piena e reale comunione. È uno di quei momenti, non l’unico, in cui augurarci.
Buon Natale!
don Alberto, don Leo, don Marco, don Levi, frate Alberto