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Il Consiglio abolisce la «tassa sull’ombra» che pagavano i commercianti

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Il Consiglio abolisce la «tassa sull’ombra» che pagavano i commercianti

Dopo le polemiche relative alla cosiddetta “tassa sull’ombra”, cioè la necessità di pagare l’occupazione di suolo pubblico per le tende dei negozi, il consigliere Danilo Radaelli, in quota Lega, ha presentato al punto quattro dell’ordine del giorno del consiglio comunale di mercoledì 29 novembre, la proposta di abolizione di questa tassa. Che grava soprattutto su quelle attività commerciali che d’estate si proteggono dal sole attraverso tende e similari, tipo capottine, che di fatto non occupano materialmente il suolo pubblico.

«L’intento di questa amministrazione – esordisce Radaelli – è quello di aiutare i cittadini e le attività commerciali. L’imposta sull’ombra per quanto bizzarra, esiste e può essere applicata a discrezione delle singole amministrazioni fin dal 1997. Facciamo riferimento in particolare all’ombra proiettata sul suolo pubblico da tende e capottine, appartenenti ad attività commerciali ed edifici privati. Il prelievo fiscale è commisurato ai metri quadrati di superficie che l’ombra proietta, prevalentemente su marciapiedi ma che strade, di fatto, sostiene la legge, occupandone una porzione. Considerato che è una priorità per questa amministrazione ridurre la pressione fiscale sulle attività commerciali della città e considerata questa imposta per quello che è, ovvero iniqua e irrazionale, ne chiediamo l’abolizione soprattutto per ciò che concerne l’utilizzo appunto di tende e capotine, sia fisse e retrattili».

Risponde al consigliere Radaelli l’assessore al bilancio, Massimiliano Balconi: «Effettivamente la tassa sull’ombra ha tutti i requisiti per essere definita ingiusta. Rientra dal 2021 all’interno del canone unico patrimoniale, istituito per accorpare la tassa sull’utilizzo del suolo pubblico e l’imposta di pubblicità (le insegne, in genere, ndr). La copertura finanziaria per procedere alla soppressione di questo balzello c’è, infondo incide sul bilancio per circa 10.000 euro l’anno, un importo esiguo».

Ma anche non fosse stato così, continua, «credo sia lodevole voler abolire una tassa che ha prerogative medioevali. Tassare la proiezione dell’ombra è per lo meno bizzarro. Altri comuni, quali ad esempio Padova, hanno provveduto all’abolizione di questo contributo. Penso sia intenzione di ogni governo non gravare ulteriormente le piccole imprese e i commercianti di ulteriori obblighi fiscali, cosa che tra l’altro era già esplicitata nel nostro programma di governo. Non sarà facile attuare fin da subito e in maniera importante tutti i punti previsti in tema di fiscalità, ma dove vi sono le risorse, come in questo caso, sono assolutamente favorevole».

Aggiunge l’assessore al commercio Annalisa Varisco: «Credo che questo sia un primo passo, anche se piccolo, per aiutare le attività commerciali a fronteggiare il periodo di crisi del post pandemia. La riduzione della pressione fiscale era nel nostro programma, il commercio locale va sostenuto e questo un primo segnale in questo senso».

Prima di procede alla votazione interviene la consigliera Laura Valli, di Alleanza Progressista: «Ho ascoltato attentamente l’ordine del giorno del collega Radaelli, mi sarebbe piaciuto sentire la risposta, dell’assessore balconi in merito all’ordine del giorno del consigliere Manzoni (punto numero tre all’ordine del giorno del consiglio comunale, poi ritirato) perché probabilmente su quel punto non ci sarebbe stata tutta questa serenità in relazione allo stato di salute del bilancio comunale. Mi dispiace molto, aspettiamo che questo punto torni in discussione in futuro». Entrando nel merito della norma, ha aggiunto, «volevo chiedere, non tanto a Radaelli che nella sua esposizione è stato molto chiaro, ma a Balconi, se anche l’ombra prodotta da ombrelloni e simili rientrerà o meno nel provvedimento, dato è chiaro che vi è una notevole differenza tra gli ombrelloni, e le tende o le cappottine. Nulla osta invece, per quanto riguarda l’abolizione per queste ultime».

Conclusa la discussione, il presidente del consiglio comunale Michele Bulzomì pone in votazione l’ordine del giorno numero quattro promosso dal consigliere della Lega, Danilo Radaelli, che viene approvato con 21 voti a favore e un astenuto.

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