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Fugge con l’auto rubata e sperona il mezzo della Polizia Locale: arrestato
Una Toyota in fuga, una pattuglia della Polizia locale all’inseguimento a sirene spiegate. Mercoledì pomeriggio è andato in scena nel quartiere ovest un inseguimento da film, terminato fortunatamente senza feriti.
Inizia tutto in via Torazza, riferisce il comandante Silverio Pavesi, dove la pattuglia allestisce un posto di blocco per controlli di routine. Al segno degli agenti di fermarsi, però, il conducente di una Toyota accelera improvvisamente in direzione Monza. Prende così il via un inseguimento che prosegue per via Lodigiana, via Casecca e via Talamoni. Lì la Toyota, svoltando in via Tina Magni, centra anche un muretto e demolisce un palo della segnaletica stradale. Ma la sua corsa non si ferma: il guidatore torna indietro. Ancora via Talamoni, Casecca, Lodigiana, l’auto della Locale che lo raggiunge e affianca, il tentativo di speronamento e la fine della corsa sul marciapiedi, contro una cancellata. Non è finita. L’uomo esce dall’abitacolo e si dà alla fuga a piedi a tutta velocità fino a raggiungere la vicina via Moia. Dove trova però un altro agente di Polizia locale, arrivato a sostegno dei colleghi, che insieme a loro riesce a fermarlo.
Successivi controlli facevano poi emergere che la Toyota era stata rubata a Milano appena un paio d’ore prima.
Ad avvalorare l’ipotesi che il conducente, A.G. di 25 anni, fosse il ladro dell’auto, anche il fatto che fosse in possesso di attrezzatura elettronica atta a eludere i sistemi di sicurezza delle auto. È stato così arrestato con l’accusa di ricettazione, danneggiamento, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, inosservanza delle norme sugli stranieri in quanto di origine ucraina, precedentemente denunciato per reati specifici e con una espulsione in atto. L’uomo è rimasto nelle celle di sicurezza del Comando di via Quarto, piantonato da agenti per tutta la notte, e in mattinata condotto per giudizio direttissimo al Tribunale di Monza.
Il giudice ha convalidato l’arresto e il sequestro (con distruzione) dell’apparecchiatura elettronica e condannato il 25enne a un anno di reclusione e 400 euro di multa, con pena sospesa.