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Elettrosmog, un nuovo tavolo tecnico e politico metterà sotto esame le 18 linee della città
Con 21 voti favorevoli e un astenuto, è stato approvato il complesso ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Antonio Piserchia (Gruppo misto) relativo al monitoraggio e agli interventi sui fenomeni di inquinamento elettromagnetico che interessano la città. In particolare, il documento approvato chiede al «sindaco e alla giunta di istituire un tavolo tecnico-politico, coinvolgendo tutte le associazioni ambientaliste e la commissione ambiente, con professionisti del settore che predispongano un approfondito studio sulla qualità e le possibili conseguenze di queste forme di inquinamento, elaborando proposte per la salvaguardia della salute pubblica».
A Brugherio sono infatti presenti 18 linee aeree dell’energia elettrica, la più importante delle quali (la linea Lenna-Sesto) taglia la città in due, per un totale di oltre 62km di cavi sulle teste dei cittadini. L’alta tensione è stata portata qui negli Anni Cinquanta con il boom economico, e nel corso dei decenni la città è diventata un punto di snodo dalla Valtellina alla Pianura Padana, tanto che dopo i piloni è stata costruita anche la centrale elettrica di smistamento, tra via Lodigiana e via Galilei.
Ma, ha ricordato Piserchia, «oggi la situazione è cambiata, Milano e dintorni hanno carattere più residenziale e di turismo e il territorio coinvolge servizi di interesse pubblico, come scuole e attività amministrative». Da qui la maggiore preoccupazione per la presenza di impianti, elettrodotti, e della relativa produzione di campi magnetici, responsabili di un fenomeno, quello dell’inquinamento elettromagnetico, da non sottovalutare perché potrebbe avere effetti nocivi sulla popolazione nel medio e nel lungo periodo. «Oggi note espresse a livello preliminare dicono che non si rilevano effetti dovuti all’esposizione nel breve periodo; solo nel medio periodo, tra i 5 e i 10 anni e solo su persone sensibili, e soprattutto nel lungo periodo tra 10, 20 anni».
Lo ha ricordato il consigliere, così come ha ricordato le tappe che nel corso degli anni sono state compiute dalle diverse maggioranze e minoranze politiche, a iniziare dalla nascita nel 2003 del comitato “Elettrosmog no grazie”, alla causa legale mossa dall’amministrazione comunale insieme ad alcuni privati cittadini nel 2006-2007 contro Terna, il colosso italiano dell’energia elettrica, per l’interramento delle linee elettriche, proprio al fine di «tutelare la salute della popolazione e per una serena pianificazione urbana».
Tappe che non possono essere dimenticate, in una prospettiva che guarda al futuro: «Dobbiamo fare prevenzione, e certamente il Comune può promuovere iniziative di sensibilizzazione, creare un progetto strutturale per le generazioni future, e soprattutto continuare a dialogare con Terna, che negli ultimi anni ha aperto il confronto con gli enti locali». L’interramento nel centro abitato degli elettrodotti ha un costo molto elevato, ha concluso Piserchia, ma in primo luogo è possibile pensare a una razionalizzazione delle linee esistenti e in disuso, oltre che alla richiesta di uno studio epidemiologico all’Ats di competenza.
Il sindaco Marco Troiano ha aggiornato il consiglio comunale sulle linee di tendenza prese dal Comune nel corso degli anni. A partire proprio dall’interlocuzione più o meno semplice con Terna: «Il nostro ragionamento volto all’interramento non è legato a una volontà di maggiore urbanizzazione (dato che sotto ai cavi non si può costruire ndr), quanto all’impatto paesistico e alla preoccupazione per la salute dei cittadini. Con i referenti nazionali stiamo provando a impostare un discorso che tenga conto dei canali di finanziamento, a partire dalle risorse comunitarie per arrivare a quelle previste dal Pnrr. La Regione, al proposito, non ha ancora emanato linee guida».
Ma non solo, ha continuato il sindaco: «A Brugherio qualcosa di piccolo si è mosso, con una razionalizzazione delle linee; alcune di quelle a tensione minore sono state dismesse negli ultimi anni in alcune aree. Si può fare ancora molto».
A nulla, invece, è servita la proposta di Troiano a desistere dall’istituzione di un ulteriore nuovo tavolo, e a sfruttare invece le competenze e gli strumenti della commissione ambiente; richiesta di modifica all’ordine del giorno accolta dai diversi consiglieri intervenuti, concordi nel ribadire l’importanza di una volontà politica salda sul punto, ma che non è stata accolta dal proponente Piserchia.
La proposta è andata dunque al voto così come presentata e così è stata approvata, anche dai consiglieri che avevano fatto loro la proposta di modifica.