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Candy, viaggio al contrario: le lavatrici tornano in città

Cronaca

Candy, viaggio al contrario: le lavatrici tornano in città

Sembra una storia scritta apposta per il clima natalizio, ma per fortuna è tutto vero: Haier riporta a Brugherio, dalla Cina, la produzione di almeno 50mila lavatrici l’anno. Un percorso in controtendenza rispetto alla delocalizzazione che sta colpendo tante aziende italiane, pronte a spostare la produzione, o una parte di essa, in nazioni dove il lavoro costa meno.

Era accaduto anche a Candy, proprietà fino a un anno e mezzo fa della famiglia Fumagalli che, ricorda la Cisl Monza Lecco, aveva aperto una fabbrica a Jiangmen (impianto da 35 milioni di euro capace di sfornare fino a 2 milioni di pezzi l’anno) e aveva, negli anni successivi, ridotto progressivamente la produzione nella fabbrica italiana.

Dal gennaio 2019 Candy è proprietà di Quingdao Haier, azienda cinese che ha oggi sorprendentemente scelto di invertire la tendenza. «Dalla Cina sarà spostata a Brugherio la produzione di lavatrici a incasso – spiega Eliana Dell’Acqua, Fim Cisl Monza Lecco -. Si prevede nella seconda metà del 2020 perché sono necessari una serie di investimenti per produrla». Questo spostamento dovrebbe far aumentare i volumi di produzione di circa 50mila macchine annue. «Haier – continua Eliana Dell’Acqua – ha valutato positivamente i risultati del sito di Brugherio e l’impegno profuso dai lavoratori. Noi come sindacato non possiamo che esprimere un giudizio lusinghiero su questa decisione degli imprenditori cinesi. Anche perché abbiamo concordato con l’azienda una “una tantum” di 800 euro da erogare con le competenze di dicembre. Il nostro impegno però non finisce qui. Continueremo a lavorare per acquisire ulteriori produzioni che rilancino definitivamente il sito di Brugherio».

L’investimento che metterà in campo Haier per adeguare le linee produttive, ha detto Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom-Cgil Brianza, sarebbe intorno ai 600mila euro. «La scelta di Haier – ha dichiarato al quotidiano La Stampa – è stata presa dopo aver riconosciuto le capacità degli operai italiani. Le lavatrici ad incasso sono considerate a maggior valore aggiunto e necessitano di capacità operaie che evidentemente non si trovavano nelle fabbriche cinesi. Questo in sostanza vuol dire che per gli imprenditori cinesi gli operai italiani sono più capaci».

Il quotidiano torinese ricorda anche che . “Il mercato degli elettrodomestici in Europa vale tanto. In Germania, leader continentale, il settore fattura 13,96 miliardi, in Italia 8,61 miliardi. Ceced l’associazione che riunisce 103 aziende fornisce il dato sulle esportazioni, che in Italia valgono i due terzi della produzione. La battaglia si gioca qui. E non a caso Haier ha spostato a Brugherio pure il suo quartier generale in Europa”.

Resta l’incognita dei 135 esuberi annunciati da anni: al momento si trovano in cassa integrazione fino al 30 settembre del 2020 e non è noto se l’aumento della produzione, di per sé comunque un segnale positivo, possa coinvolgere la loro situazione.

Il sindaco Marco Troiano, che spesso si è seduto ai tavoli con Ministero, azienda e sindacati per affrontare il tema degli esuberi, ha commentato la notizia del ritorno della produzione delle lavatrici da incasso e del bonus di 800 euro: «Due scelte importanti – ha dichiarato -, che confermano che il sito di Brugherio può davvero essere rilanciato, e che si può essere pienamente competitivi anche in Italia, se si decide di crederci davvero. Due buone notizie, che indicano la strada da seguire».

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