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I ragazzi diventano piccoli contadini alla Don Camagni
Quando si dice che bisogna sporcarsi le mani per fare le cose perbene. È quello che hanno messo in pratica gli alunni della primaria Don Camagni. In prima fila i più grandicelli delle quarte insieme agli insegnanti e ai compagni di altre classi sono passati dalla teoria alla pratica ripristinando l’orto scolastico.
Una tradizione, ultimamente un po’ appannata a dir la verità, ma da sempre presente nelle attività didattiche del plesso.
Lasciati in aula biro e tablet, armati di zappetta e rastrello, sono andati via di corsa all’aria aperta per sperimentare sul campo un’attività interdisciplinare di scienze riguardante lo studio del terreno e la sua lavorazione.
Tra queste, la semina di ortaggi vari come pomodori, piante aromatiche e verdure nonché l’invasatura di bulbi e fiori. Sotto i loro occhi, i piccoli contadini hanno visto l’ennesimo miracolo della trasformazione dei semi in piante e della loro crescita. Iniziata alla fine dell’inverno, è proseguita per i mesi di marzo e aprile.
La soddisfazione di vedere il frutto di tanto lavoro si è concretizzata in occasione della Festa della mamma, evento festeggiato con il regalo di piante e fiori coltivati con amore e… con le proprie mani.
Un aiuto è arrivato dalle Penne Nere dell’attigua sezione degli Alpini, tramite il sig. Enrico Sala che ha provveduto a rendere meno faticoso il lavoro preparando al meglio il terreno.
Come dire: non solo uno scambio di gentilezze tra vicini di casa, ma in un virtuale passaggio generazionale. Agli anziani il compito di indicare la strada; ai giovani quello di percorrerla e migliorarla.
Gli insegnanti delle classi quarte della Scuola Don Camagni