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Sul filo della rete, da mercoledì 13, tre serate su social network e relazioni
Hashtag, social network, cyberbullismo, like, sexting, flaming e potremmo continuare a lungo ad elencare tutti i termini che sono entrati a far parte del nostro vissuto quotidiano negli ultimi anni con la rivoluzione che ha coinvolto il mondo della comunicazione e non solo.
Il terremoto iniziato con la nascita del web 2.0 non ha mai smesso di portare con sé cambiamenti che non coinvolgono soltanto il mondo digitale, la rete, ma vanno ad intaccare le relazioni di ciascuno di noi.
Non basta stare lontano da un pc o non essere iscritto ad alcun social network per dire che sono cose che non mi riguardano, ognuno di noi deve comprendere questi nuovi spazi di incontro per evitare di ignorare aspetti essenziali della vita di chi ci sta accanto.
Questa conoscenza e preparazione è in particolar modo importante per chi svolge un ruolo educativo, da genitore come da educatore, da prete come da insegnate, ecco perché la Comunità Pastorale ha messo in calendario gli incontri Sul filo della rete. Tre appuntamenti i mercoledì (13-27 marzo e 3 aprile) sera alle 21 presso il salone polifunzionale dell’oratorio San Giuseppe nei quali cercheremo di conoscere come è cambiato il mondo dei media e in che maniera ha portato ad un nuovo modo di vivere le nostre relazioni.
Nel secondo incontro saranno messi sotto la lente di ingrandimento i due social network più popolati: Facebook e Instagram. Concluderemo poi con una serata dedicata al problema del cyberbullismo e ai rischi per piccoli e grandi che si nascondono nelle piazze digitali.
Conoscere è il primo passo necessario per saper accompagnare i nostri ragazzi, così come imparare noi stessi ad essere cittadini responsabili della rete ed evitare di cadere in errori che potrebbero portare ad essere di cattivo esempio per i più piccoli.
Lo stile degli incontri sarà divulgativo per favorire la comprensione dei contenuti da parte di tutti, inoltre lo sguardo sarà guidato dalla luce della fede, perché si può e si deve essere testimoni anche negli ambienti affollati dei social network.