Primo Piano
San Damiano, cambia il progetto con tre palazzi di 13 piani e una scuola elementare
Con i soli voti della maggioranza, il Consiglio comunale ha approvato una variante al Pii di San Damiano. Ora il documento è aperto alle osservazioni dei cittadini.
Nell’area ex Pirelli, tra via Sant’ Anna e via Isonzo, sorgeranno 3 palazzi di 13 piani (anziché 5 palazzi di 6-7 piani) e una scuola elementare (anziché un asilo nido). Sono i principali cambiamenti di un progetto che, illustrato in aula dal sindaco Marco Troiano, è partito in Consiglio nel 2007. Anche quella volta, fu approvato con i soli voti della maggioranza che sosteneva l’allora sindaco Carlo Cifronti.
La prima stesura prevedeva la costruzione di diversi edifici residenziali e di 3 palazzine (in alto a sinistra nei progetti) destinate a direzionale e terziario, uffici, commercio. In cambio, l’operatore avrebbe dovuto costruire per l’uso pubblico alcune opere tra cui una rotonda, una pista ciclabile che costeggiasse il canale Villoresi, uno spazio polifunzionale a servizio del quartiere con un piano di parcheggi interrati.
«Le volumetrie previste – ha detto Troiano – sono quelle dell’epoca precrisi, quando l’edilizia funzionava più degli ultimi anni». L’area dell’intervento, si legge nei documenti, si estende su 35.344 metri quadrati, con 62.320 metri cubi di edilizia residenziale e il 15% in edilizia convenzionata.
Poco prima delle elezioni del 2013, a maggio, il commissario Maria Carmela Nuzzi modificò il progetto, eliminando lo spazio polifunzionale, la pista ciclabile e il parcheggio interrato e chiedendo invece all’operatore di realizzare un asilo nido e di rifare il nido Andersen di via Kennedy. Una scelta, ha sostenuto Troiano, «contestata soprattutto perché il trend anagrafico non motivava un terzo nido». Tantomeno pubblico comunale, con la difficoltà di assumere personale a causa dei limiti imposti dallo Stato. E anche perché, lì accanto, «si trova già in via San Luigi un nido privato convenzionato con il Comune che ha posti liberi».
Ad oggi, l’operatore ha costruito gli edifici che, nell’ultima versione del progetto, sono coperti con righe diagonali blu. E ha chiesto al Comune di poter completare gli edifici destinandoli tutti a edilizia residenziale, senza la parte per uffici e terziario. Il Comune, dal canto suo, ha chiesto di aumentare la quota convenzionata e di realizzare, anziché un nido e il rifacimento dell’Andersen, una scuola elementare con palestra utilizzabile anche dalle associazioni sportive.
Le modifiche, ha detto il sindaco, hanno richiesto che i 5 edifici di 6-7 piani fossero trasformati in 3 palazzi da 13 piani l’uno, per sviluppare la cubatura (che non cambia) in altezza, liberando terreno per la scuola e il parcheggio. Diventeranno probabilmente i palazzi più alti di Brugherio. Queste sono le modifiche inserite in variante, proposte dalla Giunta e approvate dal Consiglio.
«Nascerà lì – ha descritto Troiano – il polo educativo di San Damiano, con scuola elementare a pochi passi dalla scuola media e a pochi passi dalla parrocchia». L’elementare ospiterà gli studenti della Corridoni che, svuotata, diventerà sede delle associazioni che ne faranno richieste, prima tra tutti il Corpo musicale, attualmente senza sede. «Alla Corridoni – ha aggiunto il sindaco – nasce il polo sociale del quartiere, con la vicina sede del Brugo di piazza Virgo Fidelis».
Il comune ha concesso all’operatore 10 anni di tempo per costruire le palazzine, 4 per la scuola.
Il progetto ha attirato le critiche dell’opposizione, con Vincenzo Panza che ha stuzzicato la Giunta con un «è evidente che vi piacciono i palazzoni», riferendosi anche al Piano del centro. Carlo Nava ha criticato soprattutto le possibili implicazioni del traffico, così come, insieme a Massimiliano Balconi, la necessità di ulteriore analisi del progetto in una Commissione. Per Michele Bulzomì: «Dov’è il dialogo?», la scuola elementare «è necessaria, ma andava fatta prima». Roberto Assi ha parlato di mossa da campagna elettorale, chiedendo: «Se davvero era nelle intenzioni della Giunta l’edificazione di una nuova scuola elementare a San Damiano, perché non si sono utilizzate le finestre finanziarie offerte dal governo fin dall’autunno 2013, dirottando gli standard magari per manutenzioni straordinarie tanto necessarie in tutto il quartiere San Damiano?».
Hanno preso le difese della Giunta Francesca Feraudi per cui «il quartiere ha bisogno di spazi e questa è la soluzione ottimale», Antonio Piserchia che auspicando maggiori spazi sociali ha parlato di «palazzi che aumentano, come anche i servizi», Pietro Virtuani ha parlato di «edifici che sviluppandosi in altezza consumano meno suolo» e Angelo Chirico di «un’ azione e un segno di attenzione concreto per gli abitanti di San Damiano, dopo 10 anni. Perché è una comunità che ha una sua ricchezza, non è un quartiere dormitorio».