Comune
L’assessora Valli: in città 48 richiedenti asilo in cinque strutture tutte di privati
In città si trovano attualmente, gennaio 2018, 48 richiedenti asilo. Tutti hanno presentato la domanda di protezione internazionale e sono in possesso di permesso di soggiorno e carta di identità. 26 si trovano nell’ex convento di via De Gasperi, gestito dalla onlus Il Melograno; 10 in due appartamenti privati in via Dante, dei quali si occupa la onlus Iris; 12 persone sono in due appartamenti privati, uno in via Nazario Sauro, gestito dal Consorzio Comunità Brianza, e il secondo in via San Maurizio affidato alla onlus Adomicilio.
I richiedenti asilo, spiega l’assessora Laura Valli, devono attendere molto tempo (oltre 6 mesi, a volte più di un anno) per ricevere risposta dalla Commissione territoriale che valuta la loro richiesta, «circa il 55-60% delle richieste vengono respinte in questo primo step», spesso seguito dal ricorso in Tribunale che valuta i casi con più accuratezza.
Lingua e integrazione
Al fine dell’integrazione i migranti vengono indirizzati verso la tipologia di scuola più adatta a loro, scelta in base al grado di conoscenza dell’italiano, e sono proposti loro diversi progetti di volontariato.
«Attualmente il Comune ha attivato 10 progetti di volontariato, tutti prevedono l’affiancamento dei richiedenti asilo ad operatori italiani. Alcuni esempi sono la pulizia del cimitero una volta alla settimana, manutenzione nei parchi, montaggio di strutture, collaborazione con la biblioteca, distribuzione di materiali, sorveglianza durante le mostre, pulizia delle scuole e traslochi. In alcuni casi possono collaborare anche con le associazioni locali. L’attività di volontariato è importante, permette loro infatti di dimostrare riconoscenza verso la città che li ha accolti e di far capire di essere brave persone con voglia di fare».
Non mancano le difficoltà, conclude Valli: «Quando è stato necessario abbiamo allontanato senza esitazioni i richiedenti asilo che hanno creato problemi. E’ importante però evitare di generalizzare, si tratta di storie di singole persone che hanno, come tutti noi, pregi e difetti. Sono un’opportunità per la città».