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Addio a Paolo Bestetti, una vita donata a famiglia e pompieri

Cronaca

Addio a Paolo Bestetti, una vita donata a famiglia e pompieri

funerale gianpaolo bestetti

Martedì la chiesa di San Bartolomeo era allestita come di domenica, con tutte le sedie pronte. Ma non sono bastate lo stesso a ospitare le centinaia di persone giunte a dare l’ultimo saluto a Gianpaolo Bestetti, 56 anni.  Vigile del fuoco per 25 anni a Sesto San Giovanni e poi responsabile del nucleo operativo Nbcr di Milano, quello che si occupa anche di sostanze pericolose. Marito di Chiara Gironi e papà di Francesco, Valentina, Alice, è morto sabato al termine di una malattia scoperta pochi anni fa. Accanto all’altare, un picchetto dei Vigili del fuoco. Decine i colleghi in piedi, in fondo alla chiesa. Pochissimi gli occhi asciutti, per una commozione che, come ha detto il parroco don Vittorino Zoia nell’omelia, «è testimonianza della vita buona di Gianpaolo». Una vita, ha aggiunto, «donata alla famiglia e al lavoro nei Vigili del fuoco», per poi concludere: «Con il cuore pieno di lacrime, rinnoviamo l’adesione del cuore a Cristo. Perché la candela della fede illumini le valli oscure del nostro viaggio terreno». Al termine della celebrazione, quattro colleghi di Gianpaolo hanno portato la bara, a spalla, sopra al camion rosso dei pompieri, per la benedizione. Un momento intenso, concluso dalle sirene degli automezzi che hanno salutato Bestetti nel suo ultimo viaggio. Come in vita, circondato dall’affetto di famiglia, amici, colleghi.

gianpaolo bestettiRiportiamo di seguito parte del discorso pronunciato al termine del funerale da Luciano Gironi, cognato di Gianpaolo Bestetti.
Era forte il Paolo, proprio un bel tipo. Negli ultimi tempi, quando gli si chiedeva come stesse, rispondeva “bene, ok”, e faceva un gesto con la mano, a pollice alzato. Poi, solo “bene”, e il pollice alzato. Infine, il solo gesto con la mano.
Non capivo come si potesse dire “bene” anche in quei momenti, in mezzo a tanti dolori. Ora, ripensandoci, ricordo che era accompagnato per mano, costantemente, dalla sua famiglia. Chiara, Francesco, Valentina e Alice non l’hanno mai lasciato solo. Gli hanno tenuto la mano. Spesso anche tutte e due. Lo hanno accarezzato, nutrito, pulito, curato.
Quel suo dire che andava “bene” non era in relazione ai dolori. Sarebbe stata una bugia troppo grossa perché ci credessimo.
Questo suo dire che andava sempre bene era il ringraziamento per l’amore che riceveva dai suoi. Voleva rincuorare e rassicurare chi si occupava di lui.
Si preoccupava, ancora, più di loro che di se stesso. Cosa che ha sempre fatto, anche con gli altri.
Era forte il Paolo, proprio un bel tipo. Ci mancherà tanto.

Gli amici: Amico vero e presente
‘Maledetta’, la malattia che ha portato via Gianpaolo. Ha lottato e combattuto come un leone, come ci ha raccontato suo figlio Francesco, ma la ‘maledetta’ è stata più forte di lui. Ci siamo sentiti persi quando abbiamo capito che la malattia avrebbe vinto e ci siamo disperati quando sabato scorso ci ha lasciati.
Durante questo periodo terribile lungo un anno, Gianpaolo è sempre stato positivo ed ottimista e, in quelle volte in cui ci siamo incontrati, che lo abbiamo visto o sentito, era lui che ci infondeva coraggio e speranza .
Incredibile, ma questo era Gianpaolo e questo è l’esempio che ci ha lasciato. Per i suoi cari è stato un figlio, un marito, un padre, un fratello, un parente, amato e che ha ricambiato totalmente e profondamente il loro amore.
Anche nella scelta del suo lavoro ha dimostrato la sua disponibilità ed il servizio rivolto agli altri e per i suoi colleghi pompieri è stato una persona benvoluta capace stimata e rispettata. Da noi, gli amici di una vita, era soprannominato ‘pumpa’, cioè l’abbreviazione dialettale di pompiere. È stato un amico vero, presente, disponibile, gioviale.
Gianpaolo è stato un grande uomo ed è un grande, grandissimo dolore per tutti noi averlo perso.
Ci mancheranno terribilmente la sua amicizia, la sua gioia di vivere, la sua complicità, la sua risata contagiosa, la sua voce inconfondibile anche quando in compagnia intonavamo qualche canzone dei nostri tempi.
Siamo certi che lassù ritroverà Angelo e Giancarlo, gli altri nostri amici che non ci sono più, ed è a loro tre che chiediamo di aiutarci a superare i momenti di sconforto che stiamo affrontando ed affronteremo in futuro e di darci una mano a vivere più serenamente la nostra vita.
Gli amici

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