Comunità Pastorale
Nella giornata per la vita nessuno si senta solo né tantomeno superfluo
Domenica 5 febbraio davanti alle chiese della nostra comunità pastorale verranno offerte le primule per raccogliere fondi per sostenere l’attività del Centro di Aiuto alla Vita(Cav). Sarà un modo per partecipare alla Giornata per la Vita che si celebra tutti gli anni nella prima domenica di febbraio. La data è stata scelta dai vescovi italiani per ricordare l’approvazione della legge 194, che ha legalizzato l’aborto volontario; così vogliono ricordarci l’impegno a difendere la vita sempre.
Nessuno è superfluo
Ogni anno in questa occasione i vescovi propongono un messaggio, che quest’anno si intitola “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta” . Dice, fra l’altro, ricordando le parole di Papa Francesco: “…il sogno di Dio continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto”.
Percorsi di speranza
Davanti a tutti gli esempi di non accoglienza alla vita è importante rispendere per prima cosa con esperienze positive,che aprano percorsi di speranza. L’offerta delle primule è una richiesta di sostegno alla attività del Cav, con un contributo economico ma anche con “risorse umane”, la disponibilità a collaborare. Il Cav collabora con il Centro di Ascolto per sostenere le situazioni di donne e di coppie che sono in difficoltà per in figlio in arrivo o per la presenza di figli molto piccoli .
Aborto e Parlamento
È necessaria anche una presenza di tipo culturale, per riflettere e prendere posizione su fatti e proposte di legge che portano la società a diventare meno capace di accogliere i più deboli. Sta per arrivare in parlamento una proposta di legge sul fine vita, che riaccenderà la discussione sulla eutanasia. Nella relazione del Ministero della salute riguardo alla applicazione della legge 194 nello scorso anno si nota che il numero di aborti è diminuito,ma in parallelo si segnala che si è molto diffuso l’uso della “pillola dei 5 giorni dopo”. Significa che molti aborti vengono messi in atto con l’uso di questo farmaco, presentato come “contraccettivo di emergenza”, ma che in realtà provoca un aborto molto precoce, senza necessità di altri interventi medici. Occorre una presenza di riflessione e di discussione su questi temi, anche attraverso Tweet e Facebook e altri mezzi comunicazione.
Esperienze autentiche ed economia irresponsabile
Si sente forte l’esigenza di una riflessione sulla affettività che orienti a esperienze autenticamente umane. Dice ancora il messaggio: “… una tale cura esige lo sforzo di resistere alle sirene di un’economia irresponsabile, che genera guerra e morte. Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico, favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale…”.
Una Chiesa e un Paese capaci di sostenere storie esemplari
E ancora: “…Com’è bello sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro a gravi sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso tutti, residenti e immigrati…”. Un invito a testimoniare con la vita e con la capacità di proposta culturale.