Comunità Pastorale
Sequeri all’Epifania: togliamo la malinconia alle città
La sapienza dell’attesa e l’attenzione ai più piccoli. Sono queste le consegne che Mons. Pierangelo Sequeri ha lasciato ai brugheresi dal pulpito della chiesa di San Bartolomeo durante la messa vigiliare dell’Epifania, lo scorso 5 gennaio.
L’indugio e l’attesa in una nota dell’alleluja
Fine teologo, ma anche appassionato compositore e musicista, per la sua riflessione Sequeri è partito proprio dalle note del ritornello dell’alleluia cantate dalla solista del coro “Vidimus enim stellam eius in Oriente et venimus adorare eum”.
«Nella “e” prolungata di Oriente, quasi danzante, abbiamo percepito l’indugio e l’attesa» ha esordito il sacerdote. «È l’immagine musicale della festa che celebriamo: il mistero dell’infanzia è soprattutto mistero dell’attesa. Siamo sempre pieni di cose da fare e ci accadono molte cose, ma è l’attesa che permette al cuore di arrivare in profondità. Bisogna avere la sapienza dei momenti dell’attesa per sapere cogliere a pieno le cose della vita e i segni che Dio lascia».
Se una città non è per i bimbi diventerà ostile per tutti
Anche i Magi, nel loro cammino sono stati esempio di questo attendere, perché hanno colto i segni della buona notizia di Dio e hanno saputo vedere Dio «nel suo strano manifestarsi» in un bambino senza eserciti. Sono proprio i bambini l’altro punto di attenzione che il teologo ha consegnato alla comunità brugherese. In un’epoca in cui la fraternità fra i popoli sembra un miraggio lontano, saranno i più piccoli a fare la differenza. «Dal momento in cui Dio si è fatto bambino, il modo in cui vengono trattati i bambini diventa il segno indicatore dell’umanità di un popolo. Pensateci: le nostre città, oggi, sono spesso ostili ai bambini. Dobbiamo ricordarci che una città che non è a misura di bambino, presto diventerà cattiva anche per tutti gli altri».
Togliamo la cappa
Da qui il monito ai brugheresi: «Per voi che coltivate questa devozione questo principio deve avere un valore speciale, deve partire da voi il primo passo per togliere questa cappa di indifferenza e di malinconia che avvolge le nostre città».