150°, il discorso del sindaco Troiano: «Una storia d’amore per la nostra città»

Un estratto del discorso del sindaco Marco Troiano in occasione della chiusura delle celebrazioni del 150esimo. Qui, sul sito del Comune, la versione integrale

Ecco allora che questo 150esimo è stata, se mi permettete questo paragone, una lunga “dichiarazione d’amore” alla nostra città. Abbiamo guardato a Brugherio con lo sguardo non degli innamorati del primo momento, quelli che magari rischiano di farsi prendere solo dalle passioni istantanee, ma con lo sguardo degli innamorati da lungo tempo, quelli che ormai sanno tutto della persona che hanno scelto per la vita, ne conoscono le qualità e ne sopportano i limiti, perché comunque non potrebbero stare con nessun altro.

Un paragone azzardato? Credetemi, no! Perché è solo con questo sguardo da innamorati che sapremo riconoscere con obiettività le potenzialità enormi che ha Brugherio e insieme le sue fatiche e debolezze, ciò che abbiamo e ci caratterizza e anche ciò che ci manca per essere una città migliore. Ed è solo con questo sguardo da innamorati che sapremo accorgerci che allora il futuro di questa città dipende dal contributo personale di ciascuno di noi, per quel che può, per il ruolo che ha, per le potenzialità personali che sa metterci.

Una città migliore dipende dalle scelte della politica, potreste pensare voi. Io invece penso, e mi permetto di proporvi questa idea, che una città migliore dipende certo dalla politica, ma anche dalla cura di tutti per le cose di tutti, dal sentirsi sempre protagonisti attivi e non solo passivi di ciò che succede a Brugherio, dalla consapevolezza che la qualità della nostra vita comunitaria non dipende solo da ciò che devono fare gli altri, ma da quel che dall’apporto che ognuno di noi può dare. […]
Perché siamo tutti brugheresi, parte di questa comunità!

[…] Tocca a tutti noi lavorare per il nostro futuro, per la giustizia sociale e l’uguaglianza, per il rispetto e il progresso, per l’accoglienza e la solidarietà. In una parola, per l’incremento del nostro benessere, come ci augurava il Sindaco Noseda nel suo primo messaggio ai brugheresi.
Ecco il perché di un calendario diffuso di eventi. Ed ecco cosa ci lascia questo 150esimo.
Ci siamo interrogati a lungo su questo tema dell’eredità del 150esimo. In tanti ci hanno chiesto quale opera pubblica, quale realizzazione, quale monumento o iniziativa avrebbe poi segnato la conclusione degli eventi. Oggi, come vedete, non abbiamo monumenti o opere pubbliche da inaugurare. Pensiamo infatti che l’opera pubblica che segna il 150esimo, la migliore eredità che lasciamo per il futuro di Brugherio siamo tutti noi. Sì, avete capito bene. Tu, tu, tu, io, ognuno di noi come singolo e tutti noi insieme!

Siamo noi, che accettiamo la sfida di guardare al futuro di Brugherio con animo fiducioso e con la consapevolezza delle nostre possibilità.
[…] Siamo noi che abbiamo capito che saremo più forti solo insieme, che grazie al 150esimo abbiamo una nuova consapevolezza di ciò che abbiamo, che siamo convinti che il futuro lo potremo scrivere insieme, mettendoci orgoglio e coraggio, impegno e passione, con la determinazione che ci deriva dalle sfide che abbiamo già vinto nei 150 anni della nostra storia e dalla convinzione che la democrazia e lo sviluppo si costruiscono solo con la partecipazione di tutti.

[…] Vogliamo illuminare il cielo di Brugherio con 150 lanterne, alle quali affidare il volo dei nostri desideri e del nostro impegno per realizzare ciò che sogniamo per questa città. Abbiamo bisogno di 150 persone, quindi, che facciano con noi e per noi questo gesto, che vuole dire che per tutti noi il 150esimo è diventata l’occasione per dichiararci “innamorati” di Brugherio.
Di quell’amore che ci fa essere consapevoli di avere ricevuto il testimone da chi ci ha preceduto, con l’impegno di lasciare alle generazioni future la città migliore di come l’abbiamo trovata.
Sia questo il nostro impegno, ancora più convinto, da oggi in poi.

VIVA BRUGHERIO!