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De Pisis, l’intervento dell’assessora Valli: «Fu artista esuberante, nella semplicità dei brugheresi forse ritrovò se stesso»

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De Pisis, l’intervento dell’assessora Valli: «Fu artista esuberante, nella semplicità dei brugheresi forse ritrovò se stesso»

laura valli(estratto dall’intervento dell’assessora Laura Valli)

Voleva, semplicemente, essere felice. E a tratti riusciva a esserlo. Infìnitamente. Succedeva ogni volta che la Bellezza irrompeva con prepotenza nella sua anima e diventava insopprimibile l’urgenza di tradurla immediatamente sulla tela, prima che svanisse. Dipingeva a scatti fulminei, a colpi precisi di pennello, come colto da un raptus, incalzato dalle emozioni, per catturare e rendere visibile l’intensità struggente e fugace di “quel segreto spirito che so di eterno” che sta nelle cose, per loro natura destinate a morire, ma il cui estratto intimo alla fìne permane sulla tela, placando il dolore.

Avanguardista, letterato, eccessivo
De Pisis, il pittore delle avanguardie, il coltissimo poeta e letterato, l’omosessuale dichiarato, il dandy raffinato ed eccessivo, l’esuberante istrione che aveva recitato la sua vita sul palcoscenico del mondo, qui a Brugherio non ebbe più né palcoscenico né spettatori e le sue inquietudini si imposero nella loro cruda nudità, galleggiando sulla tela con scarne e stenografìche pennellate. Ma, forse, fu proprio qui a Brugherio che trovò se stesso, nella desolazione di queste terre e nella semplicità dei suoi abitanti, in una visione ormai disincantata del mondo, consapevole del proprio dolore esistenziale come della malattia che lo perseguitava, senza più maschere, ma ancora capace di conservare la purezza di quello che Emma Gramatica
defìnì un “caro, eterno ragazzo”.

Personalità seducente
Nell’anno del 150° del Comune di Brugherio, questa mostra dedicata a Filippo de Pisis – di cui una fortunata coincidenza vuole che ricorrano il centoventesimo della nascita e il sessantesimo della morte – restituisce alla città un pezzo importante delle sue radici e della sua vocazione artistica, ma è soprattutto l’occasione per tutti di sondare la caleidoscopica e seducente personalità di un artista e di un uomo che instancabilmente inseguì la felicità, fermandola magnifìcamente sulla tela, in un verso di poesia, in un appunto di diario.

Colori e parole di un’anima libera
A Brugherio ha regalato qualche anno della sua più riuscita opera d’arte: la vita di un uomo dall’anima libera e intatta, capace di stupirsi davanti al mistero e di sapercelo straordinariamente mostrare attraverso i colori e le parole.

Dopo 60 anni il mito De Pisis torna in città. Sabato 12 novembre apre la mostra

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