Comunità Pastorale
Zambia, la strada dei cuori leggeri
La strada rossa che arriva a Chirundu è dissestata e piena di buche. Eppure vedrai i suoi abitanti attraversarla ogni giorno con cuore e passo leggero. È questa l’immagine che più rappresenta l’esperienza vissuta da Gaia Galimberti, 26 anni, che quest’estate ha trascorso un mese di servizio in Zambia, all’orfanotrofio Mudzu Wa Moio.
Scuola, giochi, balli con 80 ragazze orfane
La struttura, gestita dalle suore di Maria Bambina ospita circa 80 ragazze dai 3 ai 17 anni, per lo più orfane o affidate alle suore dalle stesse famiglie per garantire loro un futuro migliore.
«Il mio compito era stare con le bambine, seguendole nelle diverse attività della giornata. Al mattino davo una mano per riordinare gli ambienti comuni oppure le accompagnavo a scuola. Poi nel pomeriggio c’era tempo per giocare e ballare insieme» racconta Gaia «La cosa che più mi ha colpito è stata sicuramente l’affetto e il bisogno di contatto delle bambine. All’inizio sono rimasta un po’ spiazzata, ma poi…era impossibile non ricambiare!».
Il coraggio delle scelte di suore, missionari, dottori
Insieme a Gaia, hanno condiviso l’esperienza anche una signora di Lovere e due seminaristi della diocesi di Milano, entrambi medici, arrivati per un’esperienza di servizio nell’ospedale adiacente all’orfanotrofio. Qui è stato significativo l’incontro con le persone che da anni si dedicano a questa missione. «Mi ha colpito il coraggio delle scelte dei sacerdoti, delle suore e soprattutto di un dottore italiano, trasferitosi lì con tutta la sua famiglia» prosegue Gaia «Credo sia una delle testimonianze che più mi rimarrà impressa». E se dovessi scegliere un’immagine come foto ricordo di questo viaggio? «Sicuramente la strada rossa di Chirundu. E i sorrisi delle bambine al momento di salutarsi»