Cronaca
Satta e i “Nemici della Repubblica” negli anni di piombo d’Italia
Vladimiro Satta, autore di “I nemici della Repubblica – Storia degli anni di piombo”, sarà a Brugherio lunedì 20 giugno alle ore 21 presso la Sala consiliare del Comune in piazza Cesare Battisti 1. Interverranno con lui Annachiara Valle, giornalista; Luca Falciola, ricercatore presso l’Università Cattolica di Milano; Filippo Ferri, avvocato penalista. Il libro, spiega l’autore, «è un lavoro di insieme sulla stagione dei cosiddetti “anni di piombo”. Una stagione lunga quasi vent’anni, densa di eventi di cui ho approfondito analiticamente episodi e temi principali nei vari capitoli che si succedono».
Come nasce il suo libro?
Il libro nasce da una mia esperienza professionale come documentarista e curatore della documentazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi che chiuse nel 2001 senza presentare una relazione finale. La mia coscienza di storico mi fece pensare che ci fosse, nei lavori della Commissione, molto materiale utile. In quel momento non me la sentii di affrontare l’intera questione del complesso degli anni di piombo; incominciai con lavori sulla vicenda Moro già mastodontica di per sé e quindi scrissi le prime monografie su quell’argomento ma continuai sempre a coltivare come lettore, come studioso il tema degli anni di piombo.
Perché sono avvenuti quei fatti?
La risposta oggi si può dare e nel libro c’è. Sinteticamente si può affermare che tutto quello che è accaduto è avvenuto per spinte dall’interno della società italiana; delle sue tradizioni politiche e culturali specialmente quelle più estremistiche laddove vi era un humus di vie estremistiche che ammettevano pienamente la violenza tra i metodi di lotta e che videro, nella situazione sociale fine anni ’60, momenti in cui il sistema politico sembrò vacillare.
L’evento è organizzato dalla lista civica Brugherio Popolare Europea. «L’idea di organizzare la serata – spiega la coordinatrice Mariele Benzi – è nata in particolare dal connubio fra la passione che molti di noi manifestano per la storia politica del nostro Paese e la voglia di conoscere con precisione, verità e senza mistificazioni ideologiche le vicende che hanno contrassegnato la vita della nostra democrazia».