Cronaca
Marta Mai, la danza e la sfida della Scala
Marta Mai, diciannovenne brugherese, si è diplomata mercoledì presso il Centro di Formazione Aida, scuola di alta formazione professionale per danzatori associata alla Scala, e si sta preparando agli esami di maturità. «La scuola di danza dura otto anni – spiega Marta – quindi si può iniziare, come ho fatto io, già a undici anni». Le lezioni di danza, in una giornata tipica, spiega, «iniziavano alle 9,30 di mattina e continuavano in genere fino alle 15. Poi, dalle 17, io e i miei compagni frequentavamo le lezioni del liceo». Queste tempistiche comportavano ovviamente qualche difficoltà: «Si devono fare tanti sacrifici, far combaciare la danza con la scuola non è sempre facile. Spesso nei weekend eravamo impegnati con il ballo e non riuscivamo a studiare. Siamo però sempre stati molto seguiti sia in Accademia che a scuola. Nel complesso è molto faticoso, ma se c’è la passione si può fare».
Marta ha molti ricordi positivi del suo percorso: «Le prime volte che mi sono trovata a fare questa nuova esperienza ero un po’ spaesata, circondata da ragazzi più grandi che sapevano già come comportarsi e cosa voleva il coreografo. Oggi, ripensando a quei momenti, vedo i cambiamenti che ci sono stati in questi anni». Per quanto riguarda il futuro, Marta spiega che l’Accademia rilascia agli allievi un Attestato, grazie al quale potrà insegnare danza. Sarà poi possibile frequentare il Corso di insegnanti in Scala che è particolarmente prestigioso e riconosciuto. Un’altra opportunità è quella di sostenere delle audizioni per entrare a far parte di un corpo di ballo in Italia o all’estero: «oggi probabilmente ci sono più possibilità di trovare lavoro in questo campo all’estero, la Germania ad esempio sarebbe particolarmente adatta per la tecnica di danza che ho appreso in questi anni».