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L’incontro con don Vitali: «Non c’è alternativa all’accoglienza»
di Chiara Castelli
Perché accogliere i migranti? La risposta è arrivata da don Alberto Vitali, dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano, nell’incontro che si è tenuto il 12 maggio presso la Biblioteca. Partendo dalla sua esperienza a contatto con i migranti economici di fede cristiana, che compongono ben il 64% del totale degli immigrati in Italia, ha sottolineato la centralità del problema dell’accoglienza in questo periodo particolare.
L’inversione del flusso migratorio, che vede ora l’Europa non più come punto di partenza ma come destinazione, e l’aumento vertiginoso del numero dei migranti, rendono la questione di primario interesse. «L’alternativa – spiega Don Vitali – non è tra accogliere e non accogliere, ma tra prendere la questione con serietà oppure venirne travolti».
Per questo motivo «le ragioni dell’accoglienza sono diverse. A livello laico, dovremmo accogliere per ragioni identitarie, perché la solidarietà è uno dei valori costitutivi della nostra società, e decidere di non accogliere i migranti significa decidere di sacrificare i nostri stessi valori, la nostra civiltà, e di diventare la generazione che sarà ricordata per aver chiuso gli occhi davanti a tutti quei bambini morti nei barconi».
A livello cristiano, continua, «dovremmo invece imparare a leggere la realtà alla luce della parola di Dio. Il progetto del Signore è quello di una sola umanità, una sola famiglia che vive in un giardino senza steccati, in quella comunione – in ebraico Shalom – che è stata spezzata dal peccato, dalla diffidenza dell’uomo nei confronti di Dio».