Comunità Pastorale
Come nasce da Pentecoste la Festa dei popoli
Centinaia di persone partecipano alla Festa dei popoli, decine la gestiscono da volontari, tutta la città sa che c’è. Ma non tutti sono a conoscenza del motivo per cui, ogni anno, la si organizza e perché tanti volontari sono coinvolti.
Proviamo ad accennarlo, a beneficio di chi si ritroverà nella spiegazione ma anche di chi non vi si ritroverà, convinti che la conoscenza delle motivazioni delle azioni dell’altro crea i presupposti del vivere bene insieme, anche a livello di cittadinanza.
Il motore di tutto è rappresentato dalla festa di Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo, di cui quest’anno i cristiani fanno memoria proprio domenica 15 maggio. Il primo segno della presenza nel cuore degli uomini dello Spirito di Gesù fu, e continua ad essere, una parola nuova, capace di comunicare, che ciascuno sente come propria: “Nella propria lingua ciascuno li sentiva parlare delle grandi opere di Dio”.
Da qui discende quello stile di apertura verso tutti che contraddistingue o dovrebbe contraddistinguere chi si dichiara seguace di Gesù e che ci viene richiamato, quest’anno, anche dall’importante presenza della Croce di Lampedusa, simbolo di dolore e sacrificio ma anche “richiamo al dono che Gesù fa della sua vita”, come ricordato nella riflessione della scorsa settimana di don Vittorino Zoia.
Laura e Maurizio D’Alterio