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Festa dei popoli, il commento del sindaco Troiano e dell’assessore Valli
“Cittadini del mondo – artigiani di pace e giustizia” è il titolo della Festa dei popoli che si terrà sabato 14 e domenica 15 all’area feste di via Aldo Moro. Due giorni che vedono la presenza significativa della Croce di Lampedusa, realizzata con il legno dei barconi usati dai migranti per tentare la traversata del Mediterraneo. Un simbolo di fede, di apertura, di pace, solidarietà, spiega don Vittorino Zoia nella riflessione che si può leggere a pagina 3.
Per due giorni i brugheresi da generazioni e i nuovi arrivati si incontrano per conoscersi ancor di più. La Festa è un’occasione, afferma il sindaco Marco Troiano, «per riflettere sulla nostra identità, per immaginare che tipo di comunità, di relazioni, di convivenza vogliamo per il futuro dei nostri figli e per disegnare insieme il volto di una città che affronta le sfide del presente con il coraggio di riconoscere la ricchezza delle sue diversità. Una città così plurale e coesa, aperta e accogliente, che sa pensare al presente e al futuro di tutti». L’assessora all’integrazione Laura Valli, parlando di una comunità «che in tante occasioni ha dimostrato di saper essere accogliente e solidale», ricorda che a fine anno i bambini di nazionalità straniera riceveranno la cittadinanza brugherese onoraria: «Sarà un gesto dal forte significato simbolico per dire che anche loro fanno parte di questa comunità e hanno diritto di cittadinanza, perché qui sono nati, qui vivono, fanno sport, studiano, giocano e qui diventeranno adulti, senza sentirsi estranei». In quest’ottica, la Festa dei popoli ci chiede di «decidere se vogliamo anacronisticamente “subire” il cambiamento, assecondando chi alimenta la paura e la difesa ad oltranza di ciò che è “nostro”; oppure se vogliamo coglierne le opportunità, prendendo attivamente in mano, ognuno per la sua parte, le sorti della città, riconoscendo a tutti coloro che vi abitano l’appartenenza alla medesima comunità e il diritto-dovere di partecipare alla sua costruzione». Una scelta che, conclude, «implica l’impegno quotidiano di ciascuno».