Comunità Pastorale
Bottega Nuovo Mondo, basta fare la spesa per sostenere i poveri
Da oltre dieci anni opera in città, unica nel suo genere, per promuovere e sostenere una forma di commercio e consumo equo e solidale. È la Bottega Nuovo Mondo, ospitata nei locali dell’oratorio San Giuseppe di via Italia e gestita interamente da volontari.
«Attraverso questa piccola attività cerchiamo di promuovere e sostenere il commercio equo e solidale, per garantire a chi produce nei paesi del sud del mondo, un prezzo equo per il lavoro svolto. Questo permette di dare più dignità alla persona, aiutandola anche ad uscire da una situazione di povertà e di sfruttamento.» spiega Giuseppe Bai, responsabile di questa realtà. Sugli scaffali della Bottega si possono trovare oggetti di artigianato e alimentari, realizzati non solo nel rispetto del lavoratore, ma anche dell’ambiente, con una particolare attenzione alla coltivazione biologica e sostenibile. «I prodotti alimentari sono spesso molto più naturali e più buoni, perché realizzati con ottime materie prime e standard qualitativi molto alti».
Ma quali difficoltà incontra una realtà come questa? «Sicuramente uno degli ostacoli è la poca conoscenza della realtà delle Botteghe del Mondo e la poca visibilità» continua Bai «Il fatto poi che il lavoratore sia pagato con un giusto salario, fa sì che i prezzi siano leggermente più alti della norma e in tempi di crisi questo ha molto influito sullo sviluppo di questo tipo di commercio».
Anche da parte del consumatore, però ci sono considerevoli vantaggi «Prima di tutto, parlando dei prodotti alimentari, il sapore e la qualità dei cibi sono spesso molto più gradevoli e genuini di ciò che normalmente troviamo nella grande distribuzione» conclude Bai «In secondo luogo, il consumatore può avere la consapevolezza di stare sostenendo un lavoro dignitoso e non uno sfruttamento. È bello pensare che comprando uno dei nostri prodotti, qualcuno da qualche parte del mondo, che non avrebbe altrimenti avuto nessuna chance, ne stia traendo un beneficio per sè, per la propria famiglia e per la comunità alla quale è legato».