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Caso Candy a Roma: 300 operai in esubero per 300mila lavatrici

Cronaca

Caso Candy a Roma: 300 operai in esubero per 300mila lavatrici

Nuovi sviluppi nella vicenda che da giugno 2015 tiene in sospeso il futuro dei lavoratori della storica industria brugherese Candy. Martedì 12, infatti, il ministero dello sviluppo economico ha aperto un primissimo tavolo di trattativa sul destino dei 300 lavoratori in esubero e sulla permanenza del sito produttivo di Brugherio. Il sindaco Marco Troiano, presente in rappresentanza di tutti i sindaci coinvolti, fa sapere che erano presenti ai lavori, coordinati dal dott. Giampietro Castano – responsabile dell’Unità Gestione Vertenze – i rappresentanti della proprietà, i rappresentanti sindacali aziendali, territoriali e nazionali di categoria, i rappresentanti di Arifil Lombardia.

«Dimezzata la forza produttiva dell’azienda»
«300 esuberi sono troppi» dichiarano i rappresentanti Fiom Cgil, che chiedono che il piano industriale venga riformulato per ottenere una migliore tenuta occupazionale. L’obiettivo da raggiungere, affermano, è mantenere attive tutte le linee della produzione dello stabilimento brugherese. Secondo il sindacato, riferisce Troiano, «occorre recuperare volumi, ora prodotti all’estero, per il sito produttivo: la presentazione di un piano industriale e la volontà di fare investimenti è un primo dato positivo, ma non può esserci un piano industriale che nei fatti dimezza la forza produttiva del sito stesso».

«Avviata sperimentazione innovativa sulle linee»
«I rappresentanti della proprietà – spiega Troiano – hanno richiamato i contenuti del piano industriale, che propone una stabilizzazione dei volumi prodotti a Brugherio in circa 300.000 pezzi all’anno e una serie di importanti investimenti per rendere più efficiente la struttura produttiva del sito di Brugherio». Nei capannoni, prosegue, «in questo momento azienda e sindacati hanno concordato l’avvio di una sperimentazione innovativa su una linea produttiva». Con questi numeri di produzione, però, «e nonostante gli investimenti, non vengono meno gli esuberi, quantificati in circa 300 unità». La proprietà, come già in passato, non rilascia dichiarazioni.

«Serve una dimostrazione concreta della proprietà»
Ministero e Regione, ribadendo la necessità che Candy resti brugherese, hanno sottolineato la disponibilità di risorse economiche a disposizione per le aziende che lavorano sull’innovazione. Per questo, i due enti incontreranno la proprietà, in vista di un nuovo tavolo di lavoro al ministero in programma per fine maggio. «Ancora una volta – commenta il sindaco – i rappresentanti della proprietà hanno ribadito che “il cuore dell’azienda resta a Brugherio”. Se è davvero così, è il momento di dimostrarlo concretamente».

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