Politica
La Prefettura blocca il cambio di nome. Parco Miglio non diventerà piazza Gatti
La Prefettura ha risposto di no: è meglio non cambiare nomi a strade, parchi e piazze già dedicate. E dunque il parco Gianfranco Miglio non potrà diventare “piazza Peppino Gatti”.
Toponomastica decisa in Tribunale
È scritto sulla comunicazione inviata dalla Prefettura al Comune e alla famiglia dell’ingegnere, protagonista della vita politica della città scomparso un decennio fa. Secondo le disposizioni normative, si legge, “deve essere evitato il ricorso a frequenti mutamenti di toponimi esistenti”, autorizzabili solo per “effettive necessità” o “motivi eccezionali” dovuti a questioni “culturali” o “di ordine pubblico”. È autorizzata invece “la collocazione di una targa”. La scelta di dedicare un luogo della città a Gatti fa parte di un accordo stretto nel 2008 tra l’ex sindaco Carlo Cifronti e la famiglia del defunto, a conclusione di un contenzioso legale. Accusa lasciata cadere in cambio della dedicazione di un luogo della città all’ingegnere insieme a una targa a suo nome affissa in sala consiliare.
Gatti: «Ora attendiamo la targa in Consiglio»
«Accettiamo la decisione della Prefettura – commenta il figlio di Peppino Gatti, Adolfo – in quanto non entra nel merito della vicenda, ma semplicemente dà un’indicazione tecnica sull’opportunità di non creare confusione nella cittadinanza cambiando la toponomastica già presente. Ora – aggiunge – attendiamo a breve il posizionamento della targa, visto che ci sono tutte le autorizzazioni».
Necessario individuare una nuova area
Secondo Adolfo Gatti, «la titolazione di un luogo della città è vincolante per la chiusura della causa». Il luogo, individuato già nel 2008 dalla delibera 138 in cui si decideva “di denominare l’area compresa fra Largo Donatori del Sangue e Via De Gasperi a: Ing. Gatti Giuseppe”, era stato poi intitolato dalla giunta Ronchi a Gianfranco Miglio, storico esponente della Lega Nord. Il Consiglio comunale aveva scelto lo scorso anno di confermare la vecchia decisione dell’amministrazione Cifronti, tentando il cambio. La Prefettura ha detto no; sarà quindi necessario individuare una nuova area.