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Scuolabus, tariffe più che raddoppiate

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Scuolabus, tariffe più che raddoppiate

Costerà 400 euro il trasporto scolastico per l’anno 2016-17. È la cifra base (e massima), alla quale vengono poi applicati sconti per i fratelli e detrazioni per chi ha un reddito sotto ai 14.600 euro. Il Comune ha reso noto il costo nei giorni scorsi, comunicando che chi è interessato deve effettuare una preiscrizione compilando il modulo presente sul sito del Comune e all’ingresso del Municipio, riconsegnandolo entro il 15 marzo. L’aumento era stato già annunciato e le famiglie si erano dette disposte ad accettarlo, anche se una tale entità non era forse attesa. Nel primo giorno di preiscrizione, affermano dal Comune, si sono già registrate una decina di famiglie.

Nuovo itinerario

Tra le novità per il prossimo anno, si trova l’accorpamento dei ragazzi in un’unica corsa che raccoglie gli studenti dei quartieri Ovest (San Carlo, Torazza, Moia) e Sud (Increa e Dorderio) per poi portarli nelle tre scuole medie della città. Il servizio non sarà più attivo per le scuole elementari: secondo i dati resi noti dall’ufficio istruzione, quest’anno lo usano soltanto 16 alunni della scuola primaria.

Per evitare costi e sprechi
I motivi delle novità stanno negli alti costi del servizio, ha affermato l’assessore all’Istruzione Giovanna Borsotti nel corso di incontri con i genitori. Per ogni ragazzo che usa lo scuolabus, la famiglia pagava con 161 euro un servizio che ne costava 920: la differenza era sostenuta dal Comune. La nuova cifra di 400 euro dovrebbe dividere i costi a metà. Si aggiunge che, sempre secondo l’amministrazione, usano poi effettivamente lo scuolabus circa il 65% dei ragazzi che si iscrivono. Gli altri, scoperto che sono più comodi ad andare a piedi, smettono di servirsene già da novembre.

Massimiliano Balconi e Maurizio Ronchi, rappresentanti dell’opposizione, affermano di essere soddisfatti «avendo fatto pressione perché il servizio fosse mantenuto. Ma questa cifra inaccettabile sembra scelta apposta per far iscrivere poche famiglie. E non ci convincono alcune esenzioni: chiederemo di verificare l’elenco di chi ne usufruisce».

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