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La coppia sposata secondo il rito religioso: «Viviamo un Sacramento»
«Il dato in sé non ci preoccupa. Anzi forse è il segnale che sposarsi nella Chiesa sta diventando una scelta più consapevole, da vivere e alimentare giorno per giorno» questo il commento di Laura Canova e Andrea Mauri, rispetto ai dati sul calo dei matrimoni. Sposati dal 2004 e genitori di tre bambini, abbiamo chiesto loro di parlare, alla luce della loro esperienza, del significato del matrimonio cristiano. «Per quello che noi viviamo in prima persona, crediamo prima di tutto nella realtà del matrimonio come Sacramento», aggiunge Laura. «Questo significa che nel momento in cui ci si sposa, non si è solo in due, ma si vive la consapevolezza che è Dio a chiamarti all’amore. Attraverso l’altra persona scopri la bellezza della vita». Una scelta che deriva quindi da un’esperienza di fede e che non si ferma al “sì” pronunciato all’altare, davanti a Dio, ma viene vissuta poi nella vita di tutti i giorni: «Nella quotidianità, significa vivere la sfida di amare al modo di Gesù Cristo, amando per primi, sacrificandosi», conclude Laura: «Certamente non è sempre facile, ma nel momento in cui ci sposa, si fa appello ad un grazia che permette di vedere oltre quelli che sono i limiti e gli errori propri e dell’altro. È una realtà da vivere nel quotidiano, più che da spiegare a parole». J.F.